Quando i militari della Guardia di Finanza sono entrati in quel laboratorio tessile di 300 metri quadrati, stentavano a credere a quando vedessero i loro occhi. Tre operai che lavoravano con il giubbotto addosso per il freddo e che vedendoli entrare, hanno tentato la fuga perchè clandestini. E ancora, condizioni igienico sanitarie da terzo mondo, nessuno che lavorava con un contratto e lo smaltimento degli scarti della lavorazione tessile avvenivano come se si trattasse di rifiuti qualunque.

Il laboratorio di Santorso è così finito sotto sequestro. La titolare di nazionalità cinese è stata denunciata e adesso, sono concentrate su di lei le indagini per capire chi ci sia dietro quella piccola fabbrica tessile, dove persino gli estintori erano privi di etichetta e fuori norma. I tre asitici che hanno tentato la fuga durante il blitz delle forze dell’ordine, erano tutti sprovvisti di documenti e la loro clandestinità è stata segnalata alla questura di Vicenz, alla  quale è stato richiesto un decreto di esplusione affinchè i tre non mettano più piede nello Stato Italiano.

E’ stato infatti accertato che viaggiassero in tutta Italia con identità false e uno di loro già del 2010 aveva già avuto un provvedimento che gli impediva di stare nel nostro paese.

A. F. (foto generica del web)

Zaia: ‘In Veneto non c’è posto per chi non rispetta le regole’

Non è nemmeno concepibile che nel terzo millennio e nel nostro Veneto emergano situazioni di sfruttamento delle persone, di inadeguatezza e insalubrità degli ambienti di lavoro come quella che l’attento lavoro della Guardia di Finanza ha scoperto a Santorso. Esprimo il mio grazie, e quello di tutte le persone per bene, agli inquirenti per questa operazione che non solo interviene su situazioni totalmente al di fuori dalla legge ma anche della dignità a cui ha diritto ogni lavoratore”.

Così il presidente della Regione del veneto Luca Zaia commenta la notizia del sequestro preventivo d’urgenza da parte delle Fiamme Gialle di un laboratorio tessile irregolare, con lavoratori clandestini e gestito da titolari asiatici nel Vicentino.

Ancora una volta – prosegue Zaia – ci troviamo di fronte a chi pensa di poter ignorare non solo le regole ma anche i più banali fondamenti del rispetto umano e del vivere civile – conclude il Governatore -. In questo caso oltre alla gravità di quanto è stato riscontrato c’è anche una scorretta concorrenza con i nostri imprenditori, costretti a misurarsi ogni giorno con adempimenti fiscali, aggiornamenti continui delle norme di sicurezza e sull’occupazione e mille altre adempienze”.

Una simile situazione di degrado non può che avvilire il senso comune proprio nei giorni che la nostra regione si attesta nei primi posti per qualità della vita – conclude il Governatore -. Quella qualità della vita, dalla quale noi intendiamo non debba essere escluso nessuno che lavori onestamente. Per fortuna le Forze dell’Ordine conoscono il territorio e nel loro impegno continuo riescono ad intervenire e a scongiurare l’aggravarsi di queste situazioni deprecabili”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia