Un lavoro immenso, quello di protezione civile e di tutte le forze messe in campo, per rimuovere il cumulo di detriti  nel sottopassaggio di via dell’Artigianato a Schio. Fango e sassi, portati con la bomba d’acqua di sabato scorso. Ma non è stato l’unico punto in cui l’acqua piovuta ha creato disagi. Ostruendo intere strade anche con alberi divelti, trasformandole in trappole per chi vi transitava.

Come il caso dei tre ragazzi imprigionati all’alba di domenica mattina a Pedescala, lungo la provinciale 78. La loro auto bloccata in mezzo al torrente in piena di acqua piovana. I tre hanno avuto veramente tanta paura, passata solo dopo il soccorso dei vigili del fuoco che li hanno liberati.
Sono dovuti intervenire i carabinieri, invece, al Tretto di Schio. Una delle zone maggiormente messa in ginocchio dall’ondata di maltempo. Nella tarda serata di sabato, la chiamata di aiuto da parte dei gestori di un ristorante. Segnalando che la strada comunale, che conduce al locale era invasa dai detriti, coi clienti rimasti bloccati.  Dopo avere avvisato i vigili del fuoco, una pattuglia di Carabinieri si è recata sul posto per porre in sicurezza la zona e permettere ai pompieri di svolgere al meglio il loro lavoro di rimozione dell’ingombro. L’intervento si è protratto per poche ore e non c’è stato alcun pericolo di vita o particolari disagi per i clienti del ristorante.

Ieri sempre al Tretto. Le strade che avevano subito degli smottamenti, coi detriti che le avevano invase con la violenza della pioggia, è stato al centro di polemiche politiche. Si sa che queste, in periodo di campagna elettorale, vengono amplificate. Con l’indice puntato contro l’amministrazione comunale, ‘colpevole’ di non essersi occupata della manutenzione di un quartiere molto vasto di Schio. Una zona che ad ogni alluvione, o pioggia intensa, subisce disagi più di altre zone.
Ma il sindaco Valter Orsi non se ne è stato con le mani in mano. Sabato notte si è precipitato in via dell’Artigianato, dove gli era stato segnalato uno stato di emergenza. Coi suoi occhi, scortato dai tecnici comunali che hanno lavorato senza sosta, ha visto la situazione che si era venuta a creare nel sottopasso. Un tratto di strada diventato palude. Una trappola dove, chi non si fermava,  rimaneva bloccato in un metro di acqua.

Spiegamento di forze dell’ordine e non solo. Con l’ansia di tenere sotto controllo le zone di pericolo e di ripulire i tratti intasati da fango e detriti, per consentire il transito regolare del lunedì, per chi deve andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola.

di Redazione AltovicentinOnline

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