Un’avventura trasformatasi in tragedia quella che ha avuto come sfortunato protagonista Alessandro Dalla Pozza, 47enne artigiano di Schio.

Nella prima mattinata di oggi giovedì 12 agosto, lo sportivo grande appassionato di montagna, si era lanciato con la sua tuta alare dalla cima del Framont, nel Bellunese.

Il compagno di attività, dopo essere atterrato a Listolade lo aveva atteso invano per mezz’ora, percepito che qualcosa non andava aveva deciso di allertare i soccorsi.

Dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Agordo in supporto alle operazioni, un elicottero del Suem di Pieve ha effettuato quindi un sorvolo lungo la probabile traiettoria di volo dopo il lancio, individuando in breve tempo il corpo in un canale sotto la parete verticale. Sbarcati con un verricello, al tecnico di elisoccorso, al medico e al soccorritore, non è restato che constatare il decesso dell’uomo.

Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, i soccorritori hanno ricomposto la salma per trasportarla a valle, dove attendevano i Carabinieri per le formalità di rito.

A piangerlo una comunità intera e i molti amici, increduli per l’improvvisa scomparsa dopo che sono state rese note le generalità della vittima.

L’episodio riapre il dibattito sul basejumping, che consiste nel lanciarsi nel vuoto da strutture o da cime naturali con l’ausilio di un’apposita tuta alare: una passione estrema che ha mietuto decine di vite, illegale proprio per questo in molti Stati.

di Redazione AltoVicentinOnline

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