‘ Fermata con la violenza nella sua corsa verso il bene’.

Strappata con violenza alla sua missione, Nadia ha toccato la vita di molti scledensi e di molti peruviani. Chiunque entrasse in contatto con questa donna ‘speciale’ non poteva che rimanerne abbagliato. Il suo slancio altruistico, la sua vita interamente dedicata al prossimo, la sua anima nobile, il suo spirito dotato di bene, come solo i santi sono pieni. Una tragedia, una violenza grande, inattesa, immotivata, che mai ci saremmo aspettati.

Si sono tenuti oggi al “PalaRomare” di Schio i funerali di Nadia De Munari , la missionaria scledense, barbaramente uccisa in Perù . Aveva 50 anni e da sempre si è voluta occupare di minori in difficoltà, soprattutto in paesi meno sviluppati. Una vita per i più deboli ed i più fragili della società.  Quelli a cui nessuno pensa e a cui Lei ha voluto dedicare la sua esistenza. Aveva donato la sua vita, l’aveva regalata.

I funerali sono stati concelebrati dal Vescovo berico Don Beniamino Pizziol, il vescovo Giorgio Barbetta ed il vescovo emerito Gaetano Gabusera, alla presenza delle più alte cariche istituzionali dell’amministrazione comunale di Schio e delle forze dell’ordine.  Presenti  il sindaco di Schio Valter Orsi, che ha proclamato tre giorni di lutto,  gli Onorevoli Erik Pretto e Mara Bizzotto.

La famiglia di Nadia De Munari ha ringraziato  tutti coloro che l’hanno sostenuta in questa missione, dai ragazzi dell’Omg, che si sono prodigati a raccogliere fondi ,oltre che per la missione ma anche per far rientrare la salma, a Padre Ermanno e agli amici che l’hanno accompagnata nei suoi ultimi terribili giorni. Un  grazie anche a tutti coloro che hanno espresso vicinanza nei giorni del lutto, in cui si è dovuto fare luce su un omicidio, che non avremmo mai voluto raccontare. Una cerimonia sobria, ma toccante, nello stile che avrebbe voluto Nadia, donna venuta al mondo per aiutare il prossimo.

‘Il nostro dolore, oggi, è unito a coloro che vivono a Chimbote che con noi piangono la scomparsa di Nadia. Un saluto va – hanno detto i familiari-  alle professoresse che hanno lavorato  con lei e continueranno a farlo con la sua guida dall’alto, che il Signori le guidi  e le protegga in questo loro proseguo di lavoro.

Una canzone dei  Nomadi dice “L’albero più bello è stato abbattuto…Non si uccide la vita, la memoria resta…Così l’albero cadendo ha sparso i suoi semi . E in ogni angolo del mondo nasceranno foreste” -cosi inizia il ricordo dell’Amica Rossana Stefani- Questi sono i sentimenti che ora provo –  continua Stefani- nella perdita di una cara amica , un albero dai sempre frutti buoni. Ma vorrei far emergere, oltre che la tristezza, anche il bello di un amica come Nadia. Sono stata sua animatrice. Ciò che mi ha colpito di lei è, che per l’età in cui l’ho conosciuta , era una ragazza che faceva mille domande e non si fermava alle prime risposte. Mi ha colpito la sua sensibilità, il suo commuoversi in tutti i sensi,  ma in particolare nei momenti del  bisogno. Ricordo che nelle varie nostre iniziative , ha sempre fatto emergere la volontà della missione, col suo motto “fatti non parole”. Dalle prime missioni, alcune fatte anche insieme, il mio impegno per lei è stato sempre quello di appoggiarla e sostenerla. Nadia -conclude Rossana Stefani- mi mancherà tantissimo. Ma il messaggio che sento dentro a me, è che non si deve sprecare nulla di ciò che ha fatto perché è giusto che il suo sogno deve continuare.

Il rito funebre si è concluso con un forte grido “Nadia, Nadia” , accompagnato da un lungo e caloroso applauso. Cerimonia semplice molto sentita,  ma composta con molte persone anche fuori dal palazzetto. Inoltre  la funzione  è stata trasmessa  via web : su youtube e Radio Oreb.

Donna tenace, testarda, convinta delle sue idee, del suo volere. Nadia ha lasciato un messaggio di obbedienza, prima a padre Giorgio, poi a Padre Ugo, poi a chi le ha chiesto il deserto, e non per comando. Nadia aveva tanti bambini nei suoi asili, intorno ai 4000, di varie religioni, unite. Lei li aveva uniti nella preghiera in nome di Dio, con l’emblema di una candela accesa, segno di dialogo con chi c’è oltre Noi, più grande di noi.

La Salma di Nadia riposerà nel cimitero di Santa Croce di Schio.

Presenti i volontari dell’Associazione Carabinieri in congedo,  i Volontari dell’ Associazione Alpini , la Croce Rossa Italiana, oltre che Carabinieri Polizia locale e la PolStrada che hanno permesso la buona riuscita oltre che alla regolamentazione della viabilità.

‘Grazie Nadia, il tuo seme sentirà dolore e amore, indissolubilmente uniti. Grazie Nadia’.

Enrico Miloro

 

Don Refosco: entrava col cuore nei drammi delle famiglie

Prima dei cittadini e degli amici di Schio, martedì scorso, è stata la gente di Nuevo Chimbote a dare l’ultimo saluto alla maestra arrivata nel 1995 in Perù per restarci come missionaria. Ad accogliere la sua bara portata da Lima in serata, anche don Raffaele Refosco, vicentino come Nadia, ma di Trissino, 34 anni, in Perù da 2008 come volontario dell’Operazione Mato Grosso, quando ne aveva solo 21, e sacerdote missionario dal 2015. Don Raffaele opera nella comunità andina di Marcarà, nella diocesi di Huaraz, e come tutti i preti legati all’Omg in Perù, martedì scorso è sceso dalle montagne per dare l’ultimo saluto terreno all’amica Nadia, tra la sabbia del deserto alle porte di Chimbote, e le baracche di quella che i peruviani chiamano “invasione”. Così racconta a Vatican News, in questo commuovente ricordo dell’amica missionaria uccisa, le veglie di preghiera e l’omaggio dei piccoli dei sei asili di Nuevo Chimbote che la De Munari gestiva, delle loro famiglie, dei volontari e dei sacerdoti che lavoravano con lei nell’Omg.

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