Sono esattamente sei anni che veniva sequestrato in Siria padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano fondatore del monastero siriano di Mar Musa.  E’ giallo fitto, non ci sono mai state prove che sia morto ed è di queste ore la notizia che dagli Stati Uniti: il ministero della Giustizia offre fino a 5 milioni di dollari di ricompensa a chi possa fornire informazioni su cinque religiosi cristiani, tra i quali padre dall’Oglio, rapiti dal Daesh in Siria tra febbraio e luglio 2013.

Nei giorni scorsi, ricordando Padre Dall’Oglio, la Santa Sede ha assunto un’iniziativa per la difesa dei siriani che ricorda molto la sua attenzione a quel martoriato popolo, si trattasse di siriani cristiani o di siriani musulmani. Lunedì scorso, infatti il cardinale Turkson, Prefetto del dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, si è recato a Damasco e, insieme al nunzio apostolico a Damasco, cardinale Mario Zenari, ha consegnato al presidente Assad una lettera personale di Papa Francesco. E’ la seconda volta che il Papa lo fa: “Protezione della vita dei civili, stop alla catastrofe umanitaria nella regione di Idlib, iniziative concrete per un rientro in sicurezza degli sfollati, rilascio dei detenuti e l’accesso per le famiglie alle informazioni sui loro cari, condizioni di umanità per i detenuti politici. Insieme a un rinnovato appello per la ripresa del dialogo e del negoziato con il coinvolgimento della comunità internazionale”.

 

Oggi, lunedì, anniversario della sparizione di Dall’Oglio, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma  si terrà la conferenza stampa promossa dai familiari. All’iniziativa parteciperanno, fra gli altri, la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Usigrai, Amnesty International Italia e l’Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio.

di redazione AltovicentinOnline

 

Rapito in Siria 6 anni fa. ‘Padre Dall’Oglio ancora vivo’

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia