“Speriamo martedì prossimo di poter finalmente ascoltare il pensiero del presidente Zaia sull’ennesimo sequestro di un cantiere della Pedemontana. Siamo molto preoccupati per quanto emerso finora dall’inchiesta, mentre la Regione è rimasta sostanzialmente in silenzio. Va bene il garantismo e la fiducia nella magistratura, ma troviamo grave non si sia spesa neanche una parola sulla sicurezza dei lavoratori e degli utenti, attuali e futuri, della Superstrada; il Veneto non finisce con le Colline del Prosecco. Sappiamo che il presidente frequenta raramente Palazzo Ferro Fini, ci auguriamo che per una volta faccia lo strappo alla regola e ci degni della sua presenza. Ci sono centinaia di manufatti oltre alla galleria sequestrata e perciò la Regione, che sta pagando a caro prezzo questa opera coi soldi dei veneti, deve fare ogni verifica possibile per garantire la sicurezza di chi lavora nel cantiere e di chi utilizza, o utilizzerà, la Superstrada”.

A dirlo è l’esponente del Partito Democratico Andrea Zanoni, commentando la convocazione, in seduta straordinaria del Consiglio per martedì prossimo alle 16.30, al termine dei lavori ordinari. Al centro ci sarà la mozione del Partito Democratico, sottoscritta dalle altre forze di opposizione (Lista AMP, LeU, M5S e Italia in Comune) in cui si chiede alla Regione di eseguire verifiche straordinarie sull’esecuzione dei lavori e sui materiali utilizzati nelle opere in cemento armato lungo l’intero tracciato della Pedemontana, in seguito, appunto, al sequestro della galleria di Malo avvenuto la scorsa settimana. Sequestro disposto dalla Procura di Vicenza con l’ipotesi di reato di frode nell’esecuzione della galleria per utilizzo di materiali non marchiati CE e miscele di calcestruzzo diverse da quelle previste dagli elaborati progettuali.

Comunicato stampa

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