L’essere stato sloggiato per due volte da quell’ex supermercato, che lui aveva trasformato abusivamente in casa, sembrava proprio che non lo turbasse più di tanto. Tornandoci, occupando abusivamente per tre mesi l’ex Despar a Schio, trasformadola in una tendopoli. Stamane la Polizia Locale Alto Vicentino, per la terza volta, è tornata in via Palladio.

La presenza di quell’uomo, un 60enne di nazionalità rumena, era difficile non notarla nello stabile. Nell’ex supermercato F.L., queste le sue iniziali, ci stava così bene tanto che nell’area esterna, per sfuggire probabilmente alla calura interna, si era attrezzato con tende, tavoli e divani.  Una sorta di accampamento per il 60enne, finita stamane. Non senza qualche difficoltà per gli uomini del Comandante Scarpellini.
Accolti come visitatori ‘non graditi, assieme ad alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico comunale, col 60enne che inveiva  contro di loro in rumeno.
Sul di lui pendeva un ultimatum: doveva liberare l’area per le 8 di stamane, riconsegnandola ai legittimi proprietari.
Da marzo scorso chiedevano che venisse sgomberato, presentando anche denuncia. Una querela che, nel corso dei mesi, aveva visto i vigili andare due volte in via Palladio per sgomberare l’edificio.
Un’occupazione che però non era mai finita, con tanto di protesta dell’uomo. Una ribellione, la sua, tradotta anche in scritte fatte con delle bombolette spray sui muri dell’ex supermercato, ma non solo. A quanto pare in preda ai fumi dell’alcol, aveva imbrattato anche la recinzione di casa di Federico Dalle Vedove, capolista di Siamo Veneto Schio che, all’epoca, appoggiava la corsa a sindaco della leghista Ilenia Tisato. Frasi inneggianti a Salvini che, come è stato appurato successivamente, poco c’entravano con l’arena elettorale scledense.

L’attenzione su di lui, da parte dei residenti era sempre alta, come numerose le segnalazioni che arrivavano al Comando di via Pasini. Dal fumo che usciva da quel cortile con l’uomo che si accendeva un barbecue, al vederlo spesso e volentieri vicino ad alcune fontane della zona, intento a sbriciolare del pane da dare in pasto ai piccioni. Comportamento questo che, qualche settimana fa, gli era costata una mula da 50 euro.

Ora F.L. si trova fuori dallo stabile. L’area è stata in gran parte ripulita dalle sue masserizie e l’uomo è stato invitato a presentarsi a Casa Bakita, per trovare accoglienza. “Ma io lì non ci voglio andare, assieme a tutti gli altri, io voglio stare da solo”. Questo avrebbe risposto stamane, mentre osserva i tecnici comunali caricare di peso le sue cose, portandole fuori dall’ex Despar.

di Redazione AltovicentinOnline

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