Un molestatore di ragazzine, con precedenti noti ai carabinieri, il 68enne arrestato domenica pomeriggio, dopo aver scioccato due ragazze maggiorenni che stavano guardando una partita di pallone nel cortile della scuola Ferrarin. Una di loro ha subito anche il palpeggiamento del ‘pedofilo’, che dovrà anche rispondere del possesso di munizionamento da guerra.

L’episodio presenta dei contorni ancora avvolti nel mistero. Le indagini sono ancora in corso e per questo i carabinieri non hanno rivelato l’identità dell’indagato, che negli uffici di via Lavarone, dopo i fatti, che hanno costretto la Polizia Locale a chiudere la via dei Tigli per il pericolo della bomba, che è stata rimossa dagli artificieri dell’Arma, è andato in escandescenze. L’anziano pare fosse anche alterato dall’alcol, ma si tratta di dettagli che verranno illustrati con ufficialità nelle prossime ore, quando il quadro sarà più completo. I militari dell’Arma chiedono rispetto per le indagini, i cui dettagli verranno resi noti in giornata.

Da una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo di Zanè avrebbe raggiunto in bici la scuola Ferrarin, dove avrebbe preso di mira le due ragazze che assistevano con spensieratezza ad una partita di pallone. Al gruppetto di ragazzi avrebbe chiesto di poter partecipare, ma subito avrebbe dirottato le sue morbose attenzioni alle due adolescenti, una delle quali è scoppiata in lacrime. Da qui, la reazione dei compagni, che non hanno esitato a chiamare i carabinieri che si sono precipitati sul posto. Nel frattempo, qualcuno aveva notato la bomba nel cestino della bici del presunto maniaco. L’ordigno, di provenienza bellica è sotto il giudizio degli artificieri, che dovranno dare il loro responso tra qualche ora.

Dei gravi fatti, che ieri sera, hanno fatto il giro dei social con i thienesi che si chiedevano cosa stesse accadendo in via dei Tigli dato il massiccio spiegamento di forze dell’ordine, è stato subito informato non solo il magistrato di turno, che dovrà interrogare e convalidare l’arresto del 68enne, ma anche l’assessore alla Sicurezza Alberto Samperi, che da ieri, è in stretto contatto con le forze dell’ordine per capire di più dell’episodio, che presenta contorni molto strani. Cosa ci faceva quella bomba nel cestino della bici del maniaco sessuale? Chi è in realtà questo pedofilo? E’ una persona disturbata? ‘Da quanto è emerso in prima battuta, sembrerebbe un uomo che non ci sta con la testa, ma non si può minimizzare su una bomba portata nel cestino della bici – ha spiegato l’assessore Samperi – pensare a quello che hanno subito quelle ragazze mi dà il voltastomaco. Ho due figlie e non posso che sentirmi vicino alle due giovani e ai loro familiari. Adesso, è giusto lasciare lavorare i carabinieri perchè è necessario chiudere il cerchio su questo grave fatto di cronaca che ha colpito, come un fulmine a ciel sereno, la nostra cittadina’.

Natalia Bandiera

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