La voce rotta dall’emozione, le parole che faticano ad uscire. “Sono stato assolto, sono felice soprattutto per mio padre e mia sorella, che se ne sono andati con un peso sul cuore”.
Il crac Volare si chiude con un’assoluzione piena per Gino Zoccai, 58 anni, imprenditore orafo thienese che aveva creduto al grande progetto di avere una compagnia aerea a Thiene, e con pena ridotta per Vincenzo Soddu, ex pilota, ritenuto responsabile di due episodi di bancarotta fraudolenta.
La Corte di Appello di Milano si è pronunciata nel pomeriggio di venerdì 13 novembre, mettendo fine all’incubo per l’imprenditore di Thiene, che nel 2005 era stato arrestato per il tracollo finanziario, quando era al vertice della compagnia aerea.
Vicenzo Soddu, 72enne residente a Zanè, ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta, si è visto ridurre la pena a un anno e due mesi, con due capi di imputazione.
Poi la condanna in primo grado a 5 anni di reclusione. Quindi la decisione di ricorrere in appello con la convinzione che la sua innocenza ed il suo vero ruolo all’interno della vicenda Volare avrebbero trionfato.
Non ha sbagliato Gino Zoccai, seguito fedelmente dagli avvocati Chiara Calamida e Mario Zanchetti. Ha vinto la sua battaglia, quella che lo ha fatto finire in un baratro emotivo ed in una snervante attesa di giustizia che doveva essere una rivincita per chi, con troppa facilità, gli ha puntato il dito contro. I giudici di secondo grado non hanno avuto dubbi nello scagionarlo da tutte le accuse e ieri sera l’imprenditore faceva fatica a comunicarlo agli amici, che non lo hanno mai abbandonato, anche quando tutti lo giudicavano.
Gino Zoccai ne esce a testa alta, con il rammarico di aver visto le sue due aziende orafe subire il contraccolpo del crac Volare.
“15 anni che sono stati un incubo, che mi hanno procurato danni con le aziende orafe – ha commentato Zoccai – Mi sono visto negare fidi, mi sono sentito sconfitto, ho sofferto più per la mia famiglia che per me stesso”.
Oggi torna il sereno. Quell’incubo, iniziato come un bellissimo sogno, con la città di Thiene protagonista e quartier generale di una compagnia aerea in grado di volare in tutto il mondo, si conclude con la riabilitazione di un imprenditore che ci aveva creduto davvero, che ci aveva investito soldi, ma anche tantissima energia. Che ce l’ha messa tutta fino all’ultimo per tentare di salvare la compagnia, che dava lavoro a migliaia di persone e avrebbe potuto essere uno dei grandi punti di riferimento del nord est italiano.
“Nessuno sarà in grado di risarcirmi dei momenti bui vissuti insieme ai miei figli, alla mia famiglia, agli amici più cari – ha concluso Zoccai con la voce rotta dall’emozione e le forze che vengono a mancare per la spossatezza – Sono felice di pensare che mio padre Lelio e mia sorella Monica siano felici dell’esito e che gioiscano per la mia assoluzione piena. Nessuno mi restituirà questi anni difficili, pieni di angoscia e di dubbi, ma sono ancora giovane e ho tanta voglia di vivere e di fare”.
Vicenzo Soddu farà ricorso in Cassazione
Si ridimensiona la posizione del pilota Vicenzo Soddu, ritenuto la figura principale di un’inchiesta che ha avuto eco nazionale con il crac della compagnia aerea. Da una condanna a 6 anni di reclusione, i togati dell’Appello hanno ridotto al netto di condono di 3 anni, a un anno e 2 mesi, già in parte scontati. I capi di imputazione scendono a due, secondo i giudicanti dell’Appello, quindi anche la figura di Soddu viene alleggerita grazie alla difesa dell’avvocato Mario Calgaro. Gli è rimasta contestata l’accusa della bancarotta fraudolenta, sulla quale la difesa non ha intenzione di rassegnarsi. Per questo, per Soddu verrà chiesto un terzo grado di giudizio ricorrendo alla Cassazione.
Anna Bianchini