I commercianti di Thiene sono scesi in piazza per fare sentire il suono delle chiavi dei loro negozi, per chiedere al governo di poterle usare al più presto e aprire le loro attività. Un tintinnio leggero, di centinaia di chiavi brandite al vento, che è risuonato in piazza Chilesotti esattamente alle 12.

“Vogliamo aprire e ricominciare a lavorare, lo stato ci ha lasciati soli”, è il tema che da giorni sta portando in piazza molti commercianti, baristi e ristoratori, che non ci stanno a tenere le loro attività chiuse fino al 18 maggio o al 1 giugno, incerti su quello che sarà il loro futuro.

“Siamo tutti dotati di sistemi di protezione, non abbiamo nessuna intenzione di mettere a rischio la salute dei nostri clienti, dei nostri collaboratori e la nostra”, dicono insieme.

“Lasciateci lavorare”, è il grido d’appello, che sperano venga ascoltato prima che sia troppo e prima che troppe attività siano costrette a chiudere definitivamente, causando perdita di posti di lavoro e degrado dei centri storici, che si troverebbero ad avere immobili vuoti con le serrande abbassate.

A.B.

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