L’aveva attirata nel magazzino del negozio della mamma, a Thiene.  Allungando le mani su di lei, violentandola. La piccola all’epoca dei fatti aveva solo 10 anni. Lui 32.  Per S.A., di origine ghanesi,  è arrivata la condanna. I carabinieri di Thiene lo hanno prelevato stamane e l’hanno portato in carcere a Vicenza, dove dovrà scontare 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale aggravata su minore.

I fatti risalgono al 18 dicembre 2007. Una  vicenda che vede ancora una volta una bambina abusata da un adulto. Un uomo  che la piccola vedeva tutti i giorni. Quando rientrando da scuola raggiungeva la mamma, che gestiva un negozio a Thiene. Un orco, che camuffava la sua cupidigia con l’affabilità.
Cliente abituale del negozio, S.A. era riuscito a fare breccia nella fiducia della bambina. Una piccola che mai avrebbe pensato che quell’uomo, che vedeva ogni giorno, potesse farle del male.
Ha abbattuto ogni e qualsiasi difesa che una bimba di 10 anni può avere. Attirandola con un pretesto nel magazzino al piano di sotto. Stando ben attento che nessuno li vedesse. Lì, l’orrore. Durante l’iter giuidiziario, è emerso che la piccola subì un solo caso di violenza. Uno solo e devastante.

Come ricostruito durante il processo, che ha avuto il suo epilogo con una condanna passata in giudicato, a liberare dalle morbose attenzioni è stata stata una persona. Scesa per caso al piano di sotto. Agghiacciante la scena davanti ai suoi occhi. Come ricostruito dalle indagini svolte dai carabinieri  del Nucleo Operativo Radiomobile di Thiene l’uomo, abusando della piccola, aveva fatto anche in modo che non potesse gridare. Tappandole la bocca. Solo con l’arrivo del ‘salvatore’, la piccola è riuscita a divincolarsi, salendo le scale gridando. Andando a rifugiarsi tra le braccia della mamma. Che stava al piano di sopra, ignorando l’inferno che aveva vissuto la sua bambina.
La vicenda è approdata in diverse aule di tribunali. Stamane, dopo 12 anni di calvario giudiziario dell’ormai adulta vittima, i carabinieri hanno bussato alla casa del ‘mostro’. A Villaverla, per notificargli l’ordine di carcerazione scaturito dalla condanna definitiva. Quindi lo hanno accompagnato a Vicenza, dietro le sbarre.

Paola Viero

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