‘Il traditore Luca Zaia e sua moglie sapevano della pandemia e hanno pianificato i lock down’. ‘C’è un piano superiore per uccidere le persone, sono tutti al soldo di Big Pharma’. ‘ Se ti prendo ti sparo in bocca’. Sono solo alcune delle minacce complottiste fatte recapitare al governatore Luca Zaia, che nell’ultimo caso, ha presentato denuncia. L’autore dell’intimidazione è stato individuato e condannato a fare lavori socialmente unici. Ma non finisce qui: c’è chi è andato a filmare la sua abitazione ed ha pubblicato il video in rete.

‘Serve urgentemente una task force nazionale che si occupi di informazione istituzionale per smantellare le teorie complottiste che girano sui social e sui canali Telegram generando un clima ostile da cui potrebbero nascere anche azioni violente. È questo il pensiero del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale di Marghera interviene in merito alle minacce ricevute e ai messaggi eversivi sui social emersi dalle recenti indagini. “È un brutto clima, e il rischio peggiore è che il Covid ci lasci anche lo strascico di una società spaccata a metà”, continua Zaia che si lancia in un paragone che lui stesso definisce “brutto, forse improprio”, con gli anni seguiti alla seconda guerra mondiale, quando i regolamenti di conti tra chi aveva sostenuto il fascismo e chi aveva fatto parte della resistenza sono proseguiti in modo più o meno violento. “Mai nessuno avrebbe pensato che il Covid ci lasciasse questo clima, alimentato da fake news e forse anche da qualcuno fuori di testa”, afferma Zaia. “Penso che non ci sia un amministratore che non ha ricevuto minacce, si è creato un substrato che non può essere liquidato come critica politica”, anche se “spesso questa situazione è stata sottovalutata”. E non deve essere così, perchè -è il ragionamento del governatore- nove su dieci magari si limitano a scrivere, ma il rischio che il decimo poi agisca esiste. E quindi questi comportamenti “non possono essere derubricati. E se il problema non è chi li derubrica, ovvero i giudici, ma le norme, allora bisogna cambiare le norme”. Ad ogni modo, “io non ho cambiato le mie abitudini, io faccio il mio dovere, sono andato anche ieri per campi”, conclude il presidente del Veneto, che nel frattempo ha provveduto a querelare qualche decina di persone, convinto che ci sia “un obbligo istituzionale di segnalare quello che ci viene scritto”.

Terza dose ai fragili

Sono circa 160.000 i soggetti fragili presenti in Veneto pronti per la somministrazione della terza dose. “Se ci dicono ‘vai’ noi iniziamo a vaccinarli domani”, afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ricordando che secondo le indicazioni nazionali i soggetti fragili possono ricevere la terza dose passati 28 giorni dalla seconda, mentre per tutti gli altri, compresi gli anziani, è necessario attendere almeno sei mesi.

Il Veneto ha un Rt di 0,91, un’incidenza di 81,3 casi ogni 100.000 abitanti a settimana, un’occupazione dei letti ospedalieri in area medica del 3% e in terapia intensiva del 5%. Lo comunica il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, chiarendo che il Veneto “resterà in area bianca”. Detto questo “siamo preoccupati per l’inizio di questa invernata, lunedì 13 con l’inizio della scuola c’è un appuntamento con la storia”, conclude Zaia anticipando che i punti centrali della strategia per l’autunno saranno lo screening degli studenti e la messa in sicurezza degli anziani con la terza dose di vaccino.

‘Ci vuole pugno duro’

“Lavoreremo per un’ulteriore estensione del green pass e valuteremo l’estensione dell’obbligo vaccinale. Se necessario, il governo non ha paura e procederà con grande determinazione per mettere in sicurezza il nostro Paese. E’ previsto dalla nostra Costituzione”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo alla presentazione del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (Adm). “I no vax? Quando si arriva alla violenza ci vuole il pugno duro. Ci sono però persone che hanno ancora un dubbio, su di loro dobbiamo usare persuasione ed evidenza scientifica”.

“Se penso alla campagna vaccinale ancora vediamo che è una battaglia di tutti. Il mio messaggio è: di fronte ad una sfida senza precedenti il sistema Paese ha risposto in maniera organica“, aggiunge Speranza. “Siamo ormai al 73,5% di persone vaccinabili che hanno già avuto due dosi e lavoriamo a raggiungere l’obiettivo dell’80% a fine settembre. Ci sembra un obiettivo realistico e alla portata”.

Sulla terza dose ieri Aifa si è pronunciata e ha dato il via libera. Non sarà generalizzato, si parte con chi ha avuto una risposta immunitaria deficitaria. Piu che terza dose- spiega Speranza- è un completamento del ciclo. Ripartiremo poi come fatto a gennaio da Rsa, 80enni e personale sanitario”.

“Se il virus va dalla Cina a Vo Euganeo vuol dire che non ci sono confini possibili. Serve una risposta globale o non se ne esce. Nessuno si salva da solo, ribadisce il ministro.

Minacce al ministro Speranza, individuato 35enne

A conclusione di articolate indagini e accertamenti telematici condotti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, i militari del Reparto Operativo del Nas hanno dato esecuzione, con il supporto dei militari dell’Arma territorialmente competenti, a un decreto di perquisizione nei confronti di un 35enne della provincia di Latina, denunciato per “minaccia aggravata” in quanto ritenuto responsabile di aver inviato, ad aprile 2021, e-mail dal contenuto minaccioso rivolte al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Di estrema gravità le minacce formulate, connesse con le misure e le restrizioni governative adottate in relazione all’emergenza pandemica da Covid-19: utilizzando toni offensivi, infatti, nei messaggi venivano prospettate azioni violente nei confronti del Ministro, contenenti anche esplicite minacce di morte.

“Poverino hai denunciato quelle persone che ti hanno detto la verità” (riferendosi alle perquisizioni che, ad aprile scorso, i militari del Reparto Operativo del Nas avevano condotto, sempre sotto la direzione della Procura di Roma, nei confronti di altre 4 persone, per analoghe minacce al ministro Speranza, ndr.) “… tu hai rovinato la vita a noi italiani e anche a me … tu sicuro farai una brutta fine per forza … meriti di essere bruciato vivo e uno ti deve squartare vivo con i vermi ti devono mangiare vivo… ti ammazzeremo tutti quanti“: queste alcune delle violente espressioni contenute nelle e-mail acquisite dai militari. L’odierno indagato si aggiunge, come detto, alle altre 4 persone già identificate e deferite, per analogo reato, alla Procura di Roma dai militari del Reparto Operativo del Nas nell’aprile scorso: le indagini sinora condotte non hanno fatto emergere collegamenti tra loro.

Agenzia Dire

 

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