In molti rispettano le regole ma non basta. Il rischio di contagio è alto. Anche una nostra concittadina purtroppo e morta a causa del coronavirus. Restate a casa.

Tocca molti punti il messaggio scritto oggi dal Sindaco di Zanè Roberto Berti sulla sua pagina Facebook.

“Cari concittadini, in questo periodo di emergenza voglio ringraziare quanti di voi, e siete la maggior parte, rispettano il divieto di uscire di casa se non in casi eccezionali e consentiti.”

Così esordisce il primo cittadino nel messaggio indirizzato ai propri concittadini.

“Purtroppo, però, – prosegue Berti- l’ho constatato personalmente anche stamattina, ci sono ancora alcune persone che, vuoi per mancanza di senso civico o rispetto verso se stessi e gli altri, non osservano queste disposizioni. Alcuni addirittura arrivano a piedi da fuori paese.”

Il messaggio è chiaro ed evidenzia la mancata attenzione da parte di qualcuno  nonostante i numerosi avvisi.  “Evidentemente non sono sufficienti tutti gli appelli fatti affinché si eviti di uscire dalla propria abitazione; non ci si rende conto del rischio di contagio che si corre per sé stessi, per i propri familiari e per gli altri.” – sottolinea il Sindaco.

“La situazione è grave: due giorni fa sono decedute tre persone all’ospedale di Santorso, una era nostra compaesana; altre tre ieri, tutte per complicazioni legate al Coronavirus. I contagiati nella nostra Ulss 7 sono in continuo aumento, basta vedere i bollettini pubblicati giornalmente. Nessuno è immune.”

“Comprendo non sia semplice, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: se non capiamo questo, non basteranno le sanzioni e il controllo della Polizia Locale (il numero di pattuglie e agenti impegnati nel territorio ci vengono comunicati settimanalmente dal comando), dei Carabinieri e della Protezione Civile i cui volontari non finirò mai di ringraziare.”

Il post si conclude con un accorato appello da parte del primo cittadino di Zanè : “Dobbiamo restare a casa e uscire solo se strettamente necessario, solo così possiamo sperare di fermare o almeno rallentare la diffusione del virus’.

A.N.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia