Ha promesso che non toccherà le attività produttive venete e non si parla di nuovo lockdown, ma sarà costretto ad emanare nuova ordinanza.

Per fronteggiare l’evoluzione del Covid-19 senza intasare gli ospedali, che è il rischio maggiore, la Regione Veneto ha ulteriormente affinato le sue azioni, sul fronte della sorveglianza attiva dei pazienti positivi o paucisintomatici in isolamento domiciliare e sull’erogazione delle terapie ad essi necessarie.

Su questi due aspetti si è soffermato oggi il Presidente Luca Zaia, nel corso del punto stampa tenutosi alla Protezione Civile a Marghera per fare il punto della situazione affiancato, come sempre, dagli Assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile).

“La curva delle positività – ha detto Zaia illustrando i dati di oggi – sta salendo di giorno in giorno, ma rimangono stabili i ricoveri in terapia intensiva, e la percentuale dei sintomatici rispetto ai positivi rimane bassa, al 3,32%. Siamo di fronte a una situazione diversa da quella del marzo scorso, ma non per questo meno preoccupante. Perciò la guardia resta altissima e le azioni di sanità pubblica si devono evolvere con l’evolversi dei numeri e dell’epidemiologia, e tenendo conto che, con il crescere dei positivi (ogni positivo genera in media 20 contatti) e dei paucisintomatici bisogna affinare la sorveglianza attiva e le modalità di trattamento farmaceutico a domicilio”.

“In questo senso – ha aggiunto il Governatore – rivolgo al Governo un appello perché siano individuati e validati dei protocolli specifici per la cura dei pazienti a casa fino a che non si renda necessario il ricovero, perché da febbraio scorso – ha sottolineato – anche i metodi e i farmaci per le cure hanno fatto progressi e registrato innovazioni che sarebbe bene codificare e condividere. E’ evidente che, più si riesce ad assistere efficacemente un malato a domicilio, meno si accresce la pressione sugli ospedali”

Per fronteggiare l’esigenza di controllo delle migliaia in isolamento fiduciario, inoltre, potrebbe, fra poco, non risultare più efficiente come dovrebbe il metodo della telefonata quotidiana a casa da parte dei tracciatori. Ecco quindi che Zaia ha annunciato l’attivazione di una App di biosorveglianza attraverso la quale ogni persona isolata potrà quotidianamente far sapere le proprie condizioni alla struttura sanitaria presso la quale è in carico. Se la segnalazione dovesse far emergere qualche preoccupazione, allora i sanitari si porteranno al domicilio del paziente.

“L’abbiamo pronta da Giugno – detto Zaia – ma non l’abbiamo attivata perché non volevamo apparisse come una sorta di concorrenza a Immuni, anche se ha finalità e modalità operative assolutamente diverse. Illustrerò al Governo questa nostra novità – ha aggiunto – perché siamo convinti possa alleggerire molti problemi non solo in Veneto”.

Infine, il Presidente ha annunciato la prossima emanazione di una sua nuova ordinanza dai contenuti che egli stesso ha definito “innovativi”, ora al vaglio di legittimità da parte degli esperti legali della Regione, precisando che “si tratta di contenere meglio i rischi di assembramento e di contagio, senza assolutamente immaginare nessun tipo di lock down”.

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