I sindacati fanno il loro lavoro, e quindi ci sta che a priori sostengano che a pagare non debbano essere i lavoratori ma le aziende. Ma “io faccio un ragionamento razionale, esiste una legge, uno è libero di fare il vaccino o meno, e se decide di non farlo si assume le responsabilità che comprendono anche gli oneri. È una questione di libero arbitrio.
L’azienda è una collettività e non è che può pagare la collettività per chi decide di non farsi il vaccino”. Lo afferma il presidente di Confindustria Venezia Vicenzo Marinese, commentando alla ‘Dire’ la proposta avanza da Roberto Toigo, segretario della Uil del Veneto, che oggi chiede che siano le aziende a pagare i tamponi dei lavoratori non vaccinati, per evitare il caos. “Bisogna iniziare a fare tutti insieme un ragionamento non di parte ma obiettivo”, continua Marinese, che fa poi due provocazioni. “Visto che al momento è possibile pagare volontariamente i tamponi ai dipendenti, perché non iniziano i sindacati a pagarli ai loro lavoratori non vaccinati?”. E, ancora, se poi le aziende fossero chiamate a pagare il tampone ai loro dipendenti “tecnicamente sarebbe un benefit e andrebbe tassato o no?”.
Uil Veneto: ‘ Aziende paghino tamponi, la situazione sta sfuggendo di mano’