Non ha dubbi Renato Munaretto nel confermare i dati allarmanti  diffusi da Confindustria a livello nazionale: il quadro non è migliore a Thiene .’La situazione è per le industrie addirittura più drammatica di quanto lo fosse a causa della seconda guerra mondiale, perché‘

dopo la guerra segue sempre la  rinascita – ha spiegato il presidente degli industriali –  mentre qui stiamo andando verso il declino’.

Munaretto conferma che la situazione dell’imprenditoria locale è arrivata al giro di boa. La crisi economica che attanaglia il territorio sta portando sempre più aziende a chiudere, con l’inevitabile conseguenza di veder svanire centinaia di posti di lavoro e redditi per altrettante famiglie.

‘Il settore che per il momento resiste è quello della meccanica specializzata, soprattutto per quanto riguarda l’esportazione. – entra nel dettaglio Munaretto – I settori altamente specializzati riescono a sostenere il loro mercato  perché sono ‘di nicchia’ e non hanno grande competizione. Le aziende che riescono a salvarsi ora, sono quelle che si rivolgono a mercati stranieri in espansione, o comunque non troppo sofferenti’. Addirittura le aziende alimentari hanno dovuto potenziare il reparto export, visto che anche la grande distribuzione locale è in forte sofferenza. E l’edilizia, settore di riferimento di Renato Munaretto, è in calo drammatico e non sembra, secondo lui,  avere possibilità dicrescita a breve termine.

‘Nell’aria gira la voce che ci sarà un recupero nella seconda parte del 2012 – ha detto Munaretto – ma io personalmente non riesco a sottoscrivere questa rosea prospettiva. La situazione è veramente drammatica e questa situazione in continuo peggioramento ci porterà a perdere professionalità, posti di lavoro e aziende’.

Due sono i problemi evidenziati dal presidente di Confindustria di Thiene: il crollo della capacità economica delle famiglie  e l’incapacità delle banche di garantire fondi alle aziende’.

Pur definendosi un inguaribile ottimista, Munaretto ritiene che sia arrivato il momento di essere realistici, per non crearsi false illusioni. ‘Sarà impossibile recuperare il benessere a cui siamo stati abituati. Dovremo abituarci a vivere meno bene, noi e soprattutto i nostri figli. Se non sistemano la situazione politica – ha continuato – e se la politica non comincia a lavorare per il bene del paese , non si va da nessuna parte’.

E da imprenditore ha concluso sostenendo che ‘le entrate che servono al paese devono essere date da una maggiore produzione e un consumo maggiore, non da imposizioni fiscali che gravano su patrimoni che piano piano si stanno esaurendo’.

 

Anna Bianchini

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia