Un parco industriale innovativo è quello che sorgerà negli oltre 350mila metri quadrati di terreno della ex Lanerossi di Schio.

La Società proprietaria dell’area nella Zona industriale ha depositato la proposta definitiva di PUA per il recupero di questa importante porzione di territorio, assecondando di fatto il desiderio dell’amministrazione comunale il cui sindaco Valter Orsi, già nell’agosto del 2018, aveva dichiarato: “Le aziende hanno bisogno di terra per espandersi ma le aree produttive a Schio sono finite”.

La proposta, di fatto, è un corpus di documenti molto ricco e dettagliato che include, oltre a una completa raccolta di planimetrie ed elaborati tecnici e una rassegna di norme tecniche e operative, anche uno schema di convenzione da sottoscrivere con l’amministrazione comunale, per la gestione dell’area stessa.

Inizia così l’iter di un percorso strategico che vedrà il Comune approfondire nel dettaglio la proposta, che comunque già a un primo sguardo e diversamente da quanto era accaduto in precedenza, mostra la volontà di allineare il più possibile le aspettative di interesse pubblico con quelle private della società proprietaria.

Il PUA depositato tiene infatti conto della vocazione imprenditoriale del territorio e fa riferimento a quanto di più innovativo vada oggi tenuto in considerazione, in una prospettiva di efficienza e ottimizzazione delle risorse, anche nel rispetto delle nuove norme di sostenibilità ambientale e risparmio energetico.

“Stiamo parlando di un’area di oltre 300 mila metri quadrati, l’ultimo spazio disponibile nella zona industriale di Schio che risulta per il resto completa e chiusa a ulteriori espansioni – ha spiegato il sindaco Valter Orsi – È dunque questa una carta da giocare con grande oculatezza, in grado di dare risposte alla città e costituire nel contempo occasione di riqualificazione e connessione con la vita della città stessa”.

110mila sono i metri quadrati di edificato, soggetti, nella proposta a recupero in cinque stralci successivi e con la realizzazione di moduli accorpabili, destinati a dare risposta alle esigenze dimensionali che gli imprenditori interessati esprimeranno.

27mila metri quadri di viabilità interna, 16mila di parcheggi, 36mila di marciapiedi e 5 chilometri di piste ciclabili. Sono i numeri di un’area imponente, che fino a qualche anno si temeva sarebbe stata destinata alla realizzazione di un immenso spazio per la grande distribuzione e invece torna a divenire cuore pulsante per la produzione.

Infine, ma non di minor importanza, c’è la quota destinata al verde pubblico: 68mila metri quadrati oltre ad altri inserti di verde nelle aiuole e nei passaggi interni per 252 mq, un blocco che andrà a costituire il polmone verde più esteso di Schio.

“L’eredità che quest’area si porta appresso è grande – ha continuato il primo cittadino – E il momento storico è tale da poterne mettere a frutto le migliori potenzialità, in un orizzonte di evoluzione nel senso più pieno del termine”.

Vien da sé che, anche in ottemperanza alle nuove norme, l’area dovrà avere una dotazione adeguata di fibra ottica, di sistemi di produzione di energia rinnovabile, di aree di ricarica per auto e bici elettriche, di stalli attrezzati per la sosta dei TIR.

Riguardo alla viabilità interna, è prevista anche una nuova rotonda su via L. Dalla Via, che garantirà una terza via di accesso a quello che può già essere definito il Parco Industriale.

Saranno anche possibili alcuni insediamenti commerciali che necessitino di spazi estesi di vendita: non si parla di ipermercati bensì di show room per l’esposizione di prodotti e attrezzature di grandi dimensioni.

I prossimi passaggi saranno l’adozione del PUA da parte della giunta, nonché le valutazioni previste dalla legge (VIA e VAS che coinvolgono la Provincia e la Regione) e infine le osservazioni dei cittadini che potranno avanzare proposte e modifiche: una grande occasione di partecipazione alle scelte importanti della città. Solo al termine di questo percorso il PUA potrà essere definitivamente approvato, in un tempo che si stima non inferiore all’anno, per poi iniziare il suo corso di attuazione.

Esprime trepidazione e ottimismo il sindaco Valter Orsi, che vede in questa nascente operazione un segnale positivo per il futuro della città: “Al di là del periodo difficile da cui ci apprestiamo a uscire, guardo a questa nuova sfida con forte fiducia – ha concluso Orsi – Ci sono infatti già da tempo richieste di imprenditori che chiedono di ampliare le proprie attività e ciò è segno di un’economia sana. Ma soprattutto, pare finalmente che tutti gli attori in gioco abbiano compreso che l’obiettivo a cui tendere è una scelta condivisa, per il bene e nell’interesse di tutti. Quella dell’area ex Lanerossi è una ‘cosa grossa’, fuori scala, in proporzione all’urbanistica locale, proprio come due secoli fa apparve la Fabbrica Alta, nelle sua inusuale imponenza. Ma come quel mastodontico edificio rappresentò allora un volano di benessere e crescita per l’intera Schio, confido che questa enorme area che ora è un gigante addormentato, possa vedere presto un suo onorevole risveglio”.

A.B.

Schio. Servono nuove aree produttive: occhi puntati sulla ex Lanerossi

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