“Saranno più di 5.000 le lavoratrici, i lavoratori, i cittadini che sabato partiranno all’alba -con pullman, treni ordinari e speciali, auto private- per partecipare alla manifestazione ‘Mai più fascismi’ di piazza San Giovanni, indetta da Cgil, Cisl e Uil”. Lo annuncia il segretario della Cgil del Veneto, Christian Ferrari, che parla di “una reazione, unitaria all’assalto alla sede nazionale della Cgil guidato dalle organizzazioni neofasciste una settimana fa. Un attentato non solo al più importante sindacato italiano, ma all’intero sistema democratico; un attacco senza precedenti nella storia repubblicana”. Quanto avvenuto sabato scorso non è stato “un crimine estemporaneo”, ma “l’apice di un’escalation che, proprio qui in Veneto, aveva preso di mira la Cgil, con le minacce e le intimidazioni che avevano colpito le Camere del Lavoro di Padova, di Verona, di Venezia e la stessa sede regionale”. Del resto “ancor prima, durante la pandemia, erano state prese di mira le donne del sindacato, con incursioni violente in diversi webinar organizzati sui temi civili e sociali che ci stanno da sempre a cuore”, ricorda Ferrari. In conseguenza di ciò “è quindi naturale che la partecipazione dal nostro territorio sia così massiccia”.
Semplice e chiaro il messaggio che sarà lanciato: “le organizzazioni che si rifanno all’ideologia fascista e nazista vanno sciolte, perché incompatibili con la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, e perché non hanno diritto di cittadinanza in un paese civile”. Anche questo però non basterà, avverte Ferrari. “Vanno recisi anche i rapporti che ancora legano questi soggetti e movimenti a partiti istituzionali, che siedono in Parlamento e che non possono, nel 2021, coltivare ambiguità sull’antifascismo”. E “anche su questo aspetto il Veneto ha le sue problematicità, visto che alcuni esponenti di quel mondo siedono addirittura nei consigli comunali di importanti città e, non di rado, fanno anche parte delle maggioranze che le guidano”. La manifestazione di sabato servirà infine anche a rimettere al centro del dibattito la giustizia sociale, “senza la quale la destra eversiva troverà sempre benzina sufficiente ad appiccare il fuoco”. Insomma, conclude Ferrari, “la solidarietà non può limitarsi alla condanna delle aggressioni che subiamo, il sindacato va anche ascoltato, soprattutto quando si assumono decisioni che incidono sulla carne viva delle persone che rappresenta”. E quindi “la politica, a cominciare dal Governo, deve dare risposte urgenti sui temi cruciali per il futuro della nostra società: lavoro, pensioni, welfare, giustizia fiscale”.