di Federico Piazza

«Si tende a ridurre l’acquisto di beni di consumo ma non si rinuncia a spendere per il cibo. Il fenomeno lo osserviamo in questi giorni che portano alle feste natalizie, non solo sui consumi casalinghi ma anche rispetto al movimento in bar, ristoranti, agriturismi. Non abbiamo dati ufficiali sul nostro territorio, ma frequentando i locali questa settimana si nota spesso il pienone». Sergio Terzo, direttore di Ascom Thiene, commenta così l’andamento dello shopping alimentare e della ristorazione di questo periodo.
Il centro studi di Fipe (la Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio) prevede che la spesa per i consumi alimentari fuori casa delle famiglie italiane questo dicembre ammonterà a 8,5 miliardi di euro (esclusi quindi pranzi, cene e convention aziendali). La nicchia di chi festeggerà il Natale 2023 al ristorante è numerosa. Fipe calcola che saranno 5,4 milioni compresi i turisti stranieri (+10,2% rispetto al Natale 2022) e spenderanno complessivamente 400 milioni di euro (+15%). In media, circa 74 euro a persona per un menù “tutto compreso” proposto nell’83,2% dei locali aperti. Che per Fipe saranno il 66,2% del totale (sono stati il 65,2% nel 2022). Mentre, secondo un’indagine Coldiretti/Ixé, la spesa media delle famiglie del Nord Est per la tavola di Natale nel 2023 sarà di 99 euro, più bassa rispetto alla media italiana di 115 euro. E coloro che opteranno per il pranzo o la cena della Vigilia in un locale pubblico si aggirano intorno al 6%.
Anche nel Thienese il trend di chi sceglie di mangiar fuori nei giorni di festa è vivace. «Sul territorio del nostro mandamento l’offerta dei locali per Natale e Capodanno è considerevole. Anche perché, pur permanendo, il problema della carenza di personale si è un po’ attenuato in questo periodo e non abbiamo segnalazioni di particolari criticità dai nostri associati», puntualizza Terzo.
Per esempio, per lo storico ristorante thienese Al Bosco, cucina tradizionale di terra e di mare, le prenotazioni per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale sono in linea con quelle dell’anno scorso. Cioè al completo già da una settimana, con una clientela affezionata.
«Notiamo che è comunque aumentata l’attenzione a quanto si spende, quest’anno proponiamo un menù alla carta così ciascuno sceglie cosa mangiare», osserva il titolare Massimo Cantele.
Per il ristorante Bel Sit di Fara Vicentino, pranzo di Natale 2023 con 120 coperti, rispetto ai 100 del 2022, prenotati già da novembre.
«Chiudiamo il 2023 bene, complessivamente con un aumento del 3-4% sul 2022. Faremo il pranzo di Natale con clientela non solo abitudinale ma anche nuova e non locale, con prenotazioni dal Basso Vicentino e dal Trevigiano. Siamo aperti anche a Santo Stefano e praticamente pieni sino al 30 dicembre, mentre a Capodanno saremo chiusi come concordato con il personale», dichiara il titolare e chef Tiziano Canesso.

C’è chi decide di tenere chiuso

Ma non mancano quelli che quest’anno hanno deciso di fare una scelta diversa e rimarranno chiusi per Vigilia, Natale e Capodanno, andando così incontro alle esigenze dello staff e concedendosi alcuni giorni di meritato riposo in famiglia e con gli amici. Come nel caso dell’Enoteca Ristorante QL di Thiene.
Sulla questione del rispetto delle regole, a partire dalla gestione del personale, il direttore del mandamento thienese di Confcommercio sottolinea poi con soddisfazione che si stanno intensificando i controlli sulle irregolarità negli esercizi pubblici del territorio, come dimostrato da recenti fatti di cronaca.
«È inoltre aumentata l’attenzione nei confronti del fenomeno della concorrenza sleale delle attività abusive, di fatto a tutti gli effetti commerciali, esercitate senza alcuna autorizzazione in locali privati in violazione di tutte le normative», conclude Terzo.

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