RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ho conosciuto il Covid 19, ha infettato anche me e tutti i componenti della mia famiglia. Mi reputo fortunata perchè al di là del disagio dell’isolamento, i sintomi non sono stati drammatici e non ho dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere. Oggi, l’esito del tampone che ha sentenziato che sono guarita ed il mio primo giorno di lavoro, che vivo con la gioia di chi grazie a questa esperienza, si è impossessato di nuovo della routine giornaliera. Con quelle piccole azioni quotidiane che spesso diamo per scontate, ma che sono l’essenza della nostra esistenza. Poteva andarmi peggio ed il mio pensiero va innanzitutto a chi non è sopravvissuto, a chi ne è uscito con qualche acciacco e che è rimasto provato psicologicamente. Il mio pensiero va a chi come me non ha la fortuna di avere una casa grande, che ha dovuto rimanere isolato senza l’affetto dei propri cari, che ha dovuto affrontare in solitudine le conseguenze di questo virus che sa fare tanto male al corpo e alla mente. Io potevo uscire nel mio giardino, ammirare la natura e trovare compagnia con lei. Il mio pensiero va a chi ha vissuto l’isolamento in un mini appartamento e senza comodità.

Il mio ringraziamento va al personale dell’Ulss 7, agli operatori del Sisp, che quando ti fanno il tampone non ti trattano come un appestato. Ho scoperto persone straordinarie dal lato professionale e umano, che sanno darti conforto, che non ti abbandonano, che ti danno dei riferimenti telefonici che per chi prende il Covid sono una ‘provvidenza psicologica’: perchè se anche non hai bisogno di loro, il messaggio importante che ti danno è quello che ci sono in qualsiasi momento, se le tue condizioni dovessero peggiorare. ‘Forza signora – mi sono sentita dire da questi angeli – vedrà che il prossimo tampone sarà negativo e ritornerà alla sua vita’. Grazie con tutto il mio cuore a questi operatori che saranno sempre nel mio cuore, con i quali ho aperto e chiuso un capitolo della mia vita, che mi ha lasciato tanti insegnamenti, come il valore della libertà, che non ha prezzo. Ripeto, oggi venire a lavorare è stato un momento di felicità, di vita ritrovata e di conquista.

Claudia, residente nell’Altovicentino

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