RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO dalla consigliera di minoranza del Pd di Schio
Il Comune di Schio informa di aver erogato 40 mila euro per “centri estivi” sempre con un tempismo che mi lascia perplessa. In questi anni avevamo sempre fatto notare che le famiglie decidono a Maggio se possono permettersi o meno l’iscrizione ai centri estivi per cui questi fondi, come sempre, arrivano tardi.
Avevamo evidenziato che questo ritardo ha come conseguenza che i bambini che più ne avrebbero bisogno probabilmente al centro estivo non sono stati iscritti.
La risposta che ci veniva data era che i fondi arrivavano tardi dal Governo.
A onor del vero ho apprezzato che quest’anno l’Amministrazione, con un bando pubblicato ad Aprile, abbia ascoltato le nostre sollecitazioni e abbia in parte cercato di tamponare questo ritardo nazionale con un anticipo di 10 mila euro, per i centri estivi attivi dal 12 Giugno all’8 settembre.
Poi a fine Giugno sono arrivati questi 40 mila euro scarsi dal governo nazionale e così è stato emesso quest’ulteriore bando.
Per non dover restituire i fondi (come è successo negli scorsi anni) l’Amministrazione ha pensato di prorogare la possibilità di utilizzo fino al 31 Dicembre per attività ricreative.
Sicuramente è un contributo interessante, ma non va a sanare un bisogno specifico delle famiglie durante l’estate.
La gestione dei bambini durante le vacanze estive è un annoso problema che sembra essere accettato con rassegnazione (e a volte con rabbia) dalle famiglie italiane, ma che i nostri governanti nazionali e amministratori locali non sembrano voler affrontare in maniera sistemica.
D’altra parte il divario tra ricchi e poveri, come ci aveva ben spiegato Don Milani, sta anche nelle tante occasioni formative che i bambini benestanti hanno al di fuori dalla scuola. Durante l’estate i ricchi possono andare in vacanza e i poveri stanno a casa.
Almeno i bambini di una volta uscivano, ora purtroppo il non poter partecipare ad un centro estivo, significa spesso restare davanti alla TV o al PC anche durante la bella stagione.
Spero che a questo bisogno strutturale dei bambini e delle famiglie si diano in futuro risposte sistemiche, non con bandi arrivati fuori tempo massimo.