Sono un padre separato, mi chiamo G.B., ho 47 anni e vi spiego perchè sono diventato anche io un nuovo povero. Guadagno 1600 euro nette al mese e devo dare un mantenimento di 500 euro ai miei due figli di 11 e 14 anni. La mia ex moglie mi ha denunciato per maltrattamenti, ma il pm mi ha prosciolto subito. Nel frattempo però, per ottenere il proscioglimento, ho dovuto spendere 3.500 euro per l’avvocato penalista, che mi ha concesso la ratealizzazione. Ho deciso di denunciarla per calunnia e per due volte non si è presentata alle udienze. La casa coniugale è ancora chiusa e non abbiamo potuto procedere alla separazione dei beni. Lì c’è un mutuo di 550 euro che sto pagando io, che non posso estinguere perchè sono un impiegato statale che se diventa moroso, deve corrispondere con una parte dello stipendio, quindi, devo pagare e basta, nonostante io per lavoro viva altrove, così come la mia ex che è andata a convivere con un altro uomo. Pago un affitto di 400 euro, pensate alle bollette e alla sopravvivenza.  Essendo i miei figli lontani, devo percorrere 300 km per andare a trovarli e sono soldi benzina e autostrada. Fatevi un pò di conti e ditemi cosa mi resta dello stipendio. La cosa snervante è che essendo in giudiziale, trascino questa situazione da due anni e mezzo e chissà quando ne verrò fuori. Nel frattempo pago il mutuo di una casa che non posso neanche vendere perchè la mia ex rifiuta qualsiasi tipo di dialogo con me. Comunichiamo attraverso i figli, ai quali, oltre al mantenimento sopra citato, pago ricariche telefoniche e li accontento nelle richieste che i ragazzi di oggi fanno a quell’età.

Perchè vi ho scritto? Perchè ho letto tanti commenti da parte di persone che dimostrano di sconoscere la vita di noi padri separati. Ho letto commenti cinici e primi di sensibilità da parte di chi non sa che se non paghi gli alimenti vai in galera. Quindi, capisco quel padre che vive in auto perchè anche io vivo di stenti per pagare puntualmente il mantenimento dei miei ragazzi. Ho dovuto affittarmi una casa per poterli fare venire qui a trovarmi in quei fine settimana che posso stare con loro. la madre si rifiuta di portarmeli, le avevo chiesto di fare a turno e faccio 600 chilometri per prenderli e riportarli quando tocca a me. Quando vado io, devo fare tutto in giornata perchè non posso pagarmi un hotel, nè una bettola. Ho già da pagare da mangiare fuori. Ma di storie come le mie ce ne sono tantissime, l’Italia è piena e anche se è vero che le cose stanno cambiando, prima di arrivare ad una sentenza, devi fare i conti con i tempi lunghi della giustizia. Mi sto dissanguando e per dispetto della mia ex moglie che non vuole collaborare e mettere in vendita la casa, devo pagare il mutuo intestato a me. So che non tutte sono così, frequento altri genitori separati e molte donne raccontano di separazioni dolorose, ma per chi ama i propri figli e cerca di non fargli mancare niente come faccio io, essere un padre separato significa povertà. Non dobbiamo farci la guerra tra uomini e donne, non dobbiamo scadere in divisioni di genere. Ci sono mamme separate che soffrono e papà che soffrono. Il grido d’aiuto deve essere compatto. Io ho l’aiuto dei miei genitori, ma c’è chi non ha che il suo dramma solitario.

G.B.

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