La politica come passione e come impegno che non lascia spazio a molto altro: è un po’ questo il modo di vivere l’ amministrazione del suo paese di Marco Guzzonato, 40enne al timone del Comune di Marano dal giugno del 2017 e in cerca di una riconferma che appare molto probabile anche se non scontata.

Una persona misurata e riflessiva, molto appassionato di cultura da cui l’incarico a livello provinciale vissuto come un binario parallelo e non come distrazione al ruolo di primo cittadino, da settimane Guzzonato invoca un confronto pubblico per far conoscere la propria squadra rinnovata per metà oltre naturalmente i propri programmi e poterli confrontare con quelli dei suoi competitori: un dibattito prima saltato dopo la querelle con Acli scaturita dall’intervento degli esponenti di ‘Noi di Marano’, poi definitivamente annullato per scelta dell’Acli stesso.

Mi fa un bilancio del suo mandato che sta per concludersi e mi dice perchè vuole riproporsi?

“Fare il Sindaco è un’esperienza totalizzante, ma l’ho vissuta con entusiasmo nonostante periodi molto difficili. Non mi sento però un supereroe, al contrario credo sia un’esperienza che chiunque dovrebbe poter fare per sentirsi veramente parte attiva nella propria Comunità. La spinta per mettersi in gioco un’altra volta la devo principalmente alla qualità del gruppo che mi affianca oltre che naturalmente alla voglia di portare avanti i progetti iniziati”.

Racconti il momento più ‘alto’ e quello più ‘basso’ dei 5 anni che stanno per concludersi…

“Guardi un vero momento alto non saprei dirlo, ma sicuramente ogni volta che indosso la fascia tricolore in un contesto pubblico sento il peso, nel senso buon del termine e quindi l’onore, di rappresentare la mia Comunità. Il momento più impegnativo sicuramente quando nel 2020 mi chiamò la Protezione Civile per dirmi che era stato registrato il primo caso di Covid a Marano: mi sono seduto, smarrito. Quanti pensieri e quante paure quei giorni: ma siamo andati avanti e fortunatamente ne siamo usciti”.

Tornando alla competizione, quando sente dire che lei sarebbe in vantaggio a parte incrociare le dita in tasca cosa pensa?

“In realtà non ci voglio pensare. Ovvio che fa piacere, ma io e la mia squadra siamo molto concentrati sui programmi e non c’è spazio per distrazioni…”

A proposito di programmi, mi fa una sintesi dei punti salienti del vostro?

“Partiamo col dire che il nostro programma è frutto di un lavoro corale, costruito in maniera condivisa: dal progetto di una grande tensostruttura come spazio per lo sport e le attività associative, al nuovo edificio per la medicina di gruppo unificata, i cui lavori già sono iniziati, sino alla creazione di una vera e propria comunità energetica per affrontare assieme questo periodo storico particolarmente complesso. Tre modi di mettere al centro le persone e le necessità della nostra comunità: attenzione al sociale, ai giovani e ai più fragili con servizi efficienti e idee concrete”.

Sul centro storico però i suoi detrattori le rimproverano di aver fatto poco così come per alcune realtà associative che sarebbero state scarsamente considerate. Cosa mi dice?

“Partiamo dal centro storico. Anzitutto vorrei ricordare cosa è significato perdere 2 anni, magari dovendo bloccare idee e dirottare risorse, ma non mi sottraggo alla domanda. Abbiamo previsto degli incentivi per i privati che ristrutturano, senza dimenticare interventi di riqualificazione che riguarderanno la pavimentazione, una nuova illuminazione della piazza e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Questo senza dimenticare il rilancio del distretto del commercio: non voglio polemizzare invece sul discorso associazioni anche perchè ritengo parlino i fatti. In questi anni molti gruppi hanno trovato casa, dall’edificio dei Servizi Sociali alla Foresteria del Cammino Fogazzaro Roi sino al recente ingresso del neonato Circolo Fotografico alla stazione dei treni. Ci siamo per tutti con grande serenità e senza pregiudizio: poi di meglio si può sempre fare e sicuramente non mancheremo di dedicare ulteriori sforzi a questo mondo così importante”.

Sindaco, la rimproverano di essere, a dispetto dell’età anagrafica, eccessivamente istituzionale. Mi racconta qualcosa di lei oltre la politica?

“Amo la musica e sono cantante in due band con le quali quest’estate sono previste finalmente molte date. Con i Cimoria proponiamo le colonne sonore dei film di Tarantino: quest’anno tra l’altro ricorrono i vent’anni dalla fondazione. Poi ci sono ‘Le corriere della sera’ e con loro percorriamo più un genere rock cantautorale: in ogni caso una bella botta di energia e una passione cui non potrei rinunciare”.

Un appello finale: perchè darle fiducia  per altri 5 anni?

“Col Pnrr abbiamo appena preso 700 mila euro per ristrutturare una palazzina di proprietà comunale e realizzare appartamenti protetti per anziani: la dimostrazione che c’è un progetto solido che merita di essere portato avanti con responsabilità. Una garanzia di continuità utile a fare bene per Marano: conosciamo già la macchina amministrativa e possiamo procedere speditamente senza perdere tempo, camminando insieme alla nostra Comunità”.

M.Z.

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