Sobrietà, concretezza, competenza e toni bassi nella comunicazione. E ancora, il mandato prima della propria persona. Rapporti reali e non virtuali perchè la vita vera è fatta di sorrisi, abbracci e strette di mano. E’ l’unica candidata a non avere i social Marina Maino, candidata nella lista Pd capitanata da Andrea Zorzan e nella coalizione del candidato sindaco Giampi Michelusi. Una veterana della politica, che è stata anche sindaco di Thiene. Preside di uno dei licei più quotati d’Italia,  si è distinta per umiltà, nella mischia di ‘carrozzoni’, in cui sono stati infilati uomini e donne, che non hanno idea di cosa possa essere una delibera. Eppure, basta fermarsi anche pochi minuti con lei per comprendere il mondo che ha dentro, l’esperienza che porta come bagaglio e quanta competenza ha accumulato. Lo si è percepito durante l’incontro in biblioteca con Dario Nardella, quando ha moderato un incontro profondo su temi delicati come il calo demografico, il ruolo e le fatiche della donna in una società, in cui si fa ancora molta fatica ad avere le pari opportunità. Con il primo cittadino fiorentino concordava su quel concetto di fiducia, che dovrebbe tornare a respirarsi tra la popolazione, condizionata e quasi ‘avvelenata’ da una narrazione di una società, in cui si dovrebbe essere più positivi.

Come mai questo ritorno in politica?

“Perchè per me, mettersi al servizio della comunità, sporcarsi le mani in prima persona sta al centro della mia esistenza. Per me fare politica è fare il bene comune, contribuire al miglioramento della qualità della vita della comunità d’appartenenza. Oggi, sembrano tutti affaccendati a criticare, ma ognuno di noi dovrebbe interrogarsi su quello che fa, sul proprio impegno. Mi rendo conto che protestare è molto più semplice, ma il salto di qualità lo si fa quando, scoperto che c’è qualcosa che non va, si passa alla proposta. Molti politici si trincerano dietro la proposta perchè non sono capaci della proposta. Occorrono competenze”.

Cosa pensa di tutte le liste e del numero elevato di candidati, di cui non abbiamo mai visto il volto nè  sentito il nome? Non pensa che ci sia troppa improvvisazione oggi?

“Mi piace chi si mette in gioco e ci mette la faccia. Chi decide di dare il proprio contributo anzichè stare fermo sul divano a criticare, ma occorre imparare. Occorre avere idee e progetti. C’è chi sta facendo promesse senza sapere cosa sia la ‘macchina comunale’, occorrono anni e anni prima di conoscerla. Non puoi dire all’elettore che farai quello che non sei sicuro di avere i mezzi di realizzare. Ci vuole onestà”.

Lei nel ’93 è stata assessore mentre nel ’95,  sfidò Francesco Balasso, diventando primo sindaco donna di Thiene…

“Sono stati due anni e mezzo molto arricchenti, totalizzanti per le numerose relazioni e quel contatto con la gente. Sentivo molto la responsabilità del ruolo e ricordo con fierezza ed emozione l’esordio con la fascia tricolore in occasione del centenario di Arturo Ferrarin”.

I tempi sono cambiati, se dovesse essere eletta domenica prossima?

“Ho tanti progetti e con le persone della lista Pd ne stiamo elaborando alcuni, che dovranno essere necessari per attingere il più possibile dal Pnrr. Pensavamo ad esempio, ad uno sportello per approfondire le opportunità dell’Europa. Creare inoltre, una rete con i comuni vicini per condividere obbiettivi. Occorre un bacino di 100mila abitanti. Ma ho anche tante idee e le stiamo elaborando tutti insieme anche riguardo gli spazi della città: dobbiamo riappropriarcene. Dobbiamo creare luoghi di svago, pensavo alla riqualificazione della cava di Rozzampia. E ancora, mi piacerebbe che si potesse realizzare una sorta di Oasi Rossa, con il modello di quella di Santorso. Sono un’appassionata di bici e quindi, percorsi storico naturalistici alla scoperta della nostra meravigliosa Thiene. Penso soprattutto ai giovani, a coinvolgerli perchè noi adulti abbiamo innanzitutto bisogno di loro. Occorrono spazi per loro, proposte per e con loro. Una piastra per lo skate, una parete di arrampicata al Parco Sud e non solo. Non occorrono così tanti soldi”.

Crede in Giampi Michelusi sindaco? 

“Sì, molto. E’ una persona che è partita facendo la giusta gavetta politica: dal consigliere d’opposizione all’assessore per ben due mandati. Conosce il municipio e mi piace di lui la capacità di ascolto che possiede. In questo momento abbiamo bisogno di continuità, stiamo attraversando un momento storico molto delicato, non possiamo permettere stravolgimenti. Chi sarà eletto non potrà perdere tempo perchè non ne abbiamo a disposizione. Per questo motivo, Giampi rappresenta la rassicurazione di cui abbiamo bisogno”.

Un’ultima curiosità: come mai non ha un profilo social?

“Non critico chi lo utilizza, ma credo nelle relazioni personali e non virtuali. La politica sui social cosa rappresenta? Su cosa si fonda? La vita è realtà, concretezza”.

Natalia Bandiera

 

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