“Grazie al contributo del Pd, correlatore del provvedimento, a Roma -in tempo record- è stata approvata la riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale. Tanta solerzia e velocità è encomiabile: Roma ha ottenuto in venti minuti quello che noi aspettiamo da oltre 50 mesi. Sarebbe bello però che i dem e i 5 stelle, che detengono la presidenza della commissione, mettessero lo stesso impegno per approvare, finalmente, anche l’Autonomia del Veneto“. Così Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale, commenta l’approvazione in commissione Affari costituzionali della riforma che affida a Roma i poteri di una Regione.
“Non conosco nel merito il provvedimento- continua- e le ragioni per cui ora Roma si meriti dei poteri al pari di una Regione: ero fermo al fatto che la città di Roma, che già può vantare poteri eccezionali in quanto ‘Roma Capitale’, nel gestire i propri poteri non avesse sempre dato esempio di grande efficienza. Forse, però, con la promozione proposta, si mira a fare meglio”. Solo che “chi invece le risorse le ha sempre gestite bene, con parsimonia e buonsenso, è la Regione del Veneto che, nel pieno rispetto della carta costituzionale, chiede di poter amministrare 23 materie. Materie che, se affidate a Roma Capitale, a quanto pare non rappresentano un problema per il Pd romano, a differenza invece di quanto sostengono i colleghi dem di casa nostra che mercanteggiano invece le competenze del Veneto come fossero al banco del pesce”, sferza Villanova. E allora: “Perché il Partito democratico non si impegna con la stessa determinazione per far approvare la nostra legittima richiesta? Forse- si chiede Villanova- la volontà dei Veneti vale meno di quella della città di Roma?