La gestione centralizzata di acquisti, gare, appalti e servizi da parte di Azienda Zero ha consentito alla sanità veneta di risparmiare 289,6 milioni di euro nel 2021. Lo comunica il direttore generale di Azienda Zero Roberto Toniolo, oggi in commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto per presentare la rendicontazione sull’andamento della gestione. La quota più significativa di risparmio, spiega Toniolo, deriva dalla centralizzazione degli acquisti (271 milioni di euro) e delle gare d’appalto e dall’economia di scala nelle aggiudicazioni e nei concorsi di selezione del personale per le aziende sanitarie. Altra voce significativa di risparmio (12 milioni di euro) deriva dall’acquisto diretto e dalla distribuzione dei farmaci.

La rendicontazione provoca reazioni entusiastiche da parte degli esponenti di maggioranza. “Quasi 300 milioni di risparmi in un anno sono un risultato importante, che certifica la bontà della scelta fatta dal Veneto di istituire Azienda Zero”, afferma il leghista Giuseppe Pan. “I risparmi ottenuti sono anche superiori a quelli contabilizzati a bilancio perché andrebbero considerati anche quelli derivanti dalle competenze e dall’alta specializzazione tecnica e procedurale raggiunta dal personale di Azienda Zero, testimoniata anche dall’esiguo numero di ricorsi, peraltro tutti vinti dall’azienda veneta”, aggiunge Silvia Maino (intergruppo Lega). La presentazione non convince invece gli esponenti di opposizione, Anna Maria Bigon (Pd) e Arturo Lorenzoni (Misto), che esprimono dubbi sull’adeguatezza del servizio svolto, in particolare per quanto riguarda il reclutamento rispetto al fabbisogno di personale, e che vorrebbero “una verifica da parte di un soggetto terzo sull’efficacia della centralizzazione della gestione sanitaria”.

La commissione ha poi approvato all’unanimità l’accreditamento di nuovi posti letto e nuove unità di offerta nelle strutture per persone non autosufficienti e con disabilità del Veneto. Via libera, quindi, all’accreditamento, dei 25 posti della nuova sede del centro diurno per disabili Altro Senso di Agordo nell’Ulss 1 Dolomiti. Nell’Ulss 2 Marca Trevigiana la residenza per anziani Città di Roncade si vede riconoscere 5 posti in più. Nell’Ulss 4 Veneto Orientale il centro servizi Stella Marina di Jesolo passa da 90 a 96 posti letto accreditati. Gli incrementi più consistenti si registrano nell’Ulss 5 Polesana: la residenza per anziani Villa Agopian di Corbola aumenta di 13 posti l’accoglienza accreditata (7 di primo livello e 6 di secondo livello). Gli Istituti Polesani di Ficarolo accrescono di 30 posti letto la dotazione dei propri nuclei residenziali, a seguito di alcune trasformazioni dei servizi al proprio interno. Sempre nell’Ulss polesana la Rsa per disabilli ‘Casa grigia’ di Fratta Polesine aumenta di 10 posti letto. Per l’Ulss 6 Euganea vengono riconosciuti al centro residenziali anziani di Cittadella di Borgo Bassano 2 posti accreditati in più. E arrivano due nuovi accreditamenti, rispettivamente per 47 e per 120 posti, alle strutture Civitas Vitae dell’Oic alla Mandria, e alla casa di riposo Giorgione di Vigonza. Variazioni anche per l’Ipab Muzan di Malo (Ulss 7) che trasforma 37 posti letto di secondo livello dell’edificio De Marchi in accoglienze per strutture intermedie. Quanto all’area della disabilità, la Magnolia di Piove di Sacco aumenta di 4 posti, arrivando a 23 posti accreditati. Nell’Ulss 7 Pedemontana il centro diurno ‘Il Gelso’ di Chiuppano ottiene l’accreditamento dei 20 posti di via Astico; la Casa di Lugo Di Vicenza accredita i suoi 14 posti e ‘La casa della salute’ di Schio si vede riconoscere l’accreditamento dei 23 posti della nuova sede del centro diurno in via De Lellis. Via libera anche all’accreditamento dei 23 posti del Polo della disabilità di Chiampo (Ulss 8 Berica).

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