“Dov’è finita la coerenza politica? Dov’è finita la lealtà verso gli elettori? Alberto Samperi è lì a ricoprire il ruolo di vicesindaco di Thiene grazie ai voti conquistati con la lista civica Progetto per Thiene. Eppure in undici mesi ha già cambiato tre partiti.

Prima è passato con Monti, ora addirittura col Nuovo Centrodestra di Alfano. Un triplo tradimento. Una persona seria non si comporta così”.

Attacca a testa bassa Antonio Bassan, uno dei componenti del direttivo di Progetto per Thiene. Questo nuovo cambio di casacca del vicesindaco proprio non gli va giù. Tanto che ha preso carta e penna per scrivere al sindaco Casarotto tutta la sua indignazione. E che riflette il momento di sbandamento che sta attraversando le varie anime del centrodestra.

Bassan, perché ha scritto al sindaco Casarotto?

“Perché non capisco come faccia lui, in quanto sindaco, ad avallare una situazione del genere. Un vicesindaco eletto con i voti di una lista civica che cambia in corsa appartenenza politica. E non una, ma due volte. Per quanto ci riguarda abbiamo provveduto a espellere Alberto Samperi da Progetto per Thiene già nella primavera del 2013. Il sindaco invece tollera. Con questa lettera vogliamo fare appello al suo senso di giustizia, affinché sia ripristinata la legalità”.

E concretamente? Cosa pensate di fare?

“Come direttivo di Progetto per Thiene disconosciamo formalmente la carica ricoperta da Samperi. Per noi non può ricoprire il ruolo di vicesindaco. E’ lì con voti che, per sua scelta, non gli appartengono più. Dovrebbe andarsene. E quella poltrona andrebbe attribuita al primo dei non eletti della nostra lista”.

Si sente più deluso o tradito da Samperi?

“Io personalmente deluso, il vero tradimento è nei confronti di chi l’ha votato. Trucchetti, sotterfugi… Forse una situazione del genere è normale a Roma, ma qui a Thiene una tripla capriola così non s’era mai vista. Perché uno è libero di cambiare idea, ci mancherebbe altro. Ma allora lascia la poltrona. Ci vuole coerenza. Ci vuole dignità personale e politica”.

In un’intervista che risale all’aprile 2012, alla vigilia del voto per le amministrative, lei sosteneva che il candidato con le sue particolarità viene prima del partito. Che il bello delle elezioni comunali è proprio il fatto che ci si può incontrare per strada e guardarsi negli occhi, è il contatto diretto a permettere all’elettore di capire se una persona merita di sedere in consiglio comunale oppure no. Ne è ancora convinto?

“Lo sono più che mai. Ripeto, ci vuole lealtà verso chi ci ha votati. La dignità politica e personale è la base di tutto. Anche perché a Thiene ci si incontra per strada. Per comportarsi come ha fatto Samperi secondo me ci vuole una gran faccia tosta. E poi ci stupiamo se la gente non va più a votare”.

di Redazione Thiene on line

 

 

 

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