Appalti pubblici con costi “gonfiati”? Lo vuol capire l’onorevole Sergio Berlato, autore di una interrogazione alla Commisssione Europea.

“In questi giorni – scrive Berlato – i mezzi di informazione italiani riservano grande spazio alle notizie relative ad una vasta indagine della Guardia di Finanza incentrata su alcuni presunti illeciti che coinvolgerebbero alcuni imprenditori privati ma anche alcuni Enti della Regione del Veneto”.

 

“Si sospetta – continua l’on. Sergio Berlato – che dietro la costruzione di importanti infrastrutture realizzate in Veneto negli ultimi dieci anni, vi sia in realta’ una perversa organizzazione malavitosa mirante a garantire illeciti proventi a favore di alcuni privati ma soprattutto a beneficio di alcuni politici i quali, coprendo e favorendo numerose azioni illecite, avrebbero garantito a se stessi e ad alcuni soggetti privati, il trasferimento indebito di ingenti somme di denaro”.

Berlato si sofferma, poi, sul metodo del Project Financing, che secondo quanto riportato dai giornali “sarebbe stato utilizzato per gonfiare il costo delle opere pubbliche pagate con i soldi della collettivita’ e per garantire l’assegnazione degli appalti, attraverso l’utilizzo di metodi, altamente soggettivi e discrezionali,- scrive l’europarlamentare – ad aziende compiacenti che avrebbero poi stornato una parte dei proventi utilizzando il metodo “estero su estero”, accreditando ingenti somme a beneficio dei prestanome di alcuni noti esponenti politici”.

 

Per questi motivi, Sergio Berlato chiede alla Commissione:

– Se intenda verificare se in Veneto siano stati utilizzati indebitamente fondi comunitari per la realizzazione di opere infrastrutturali?

– Se parte di questi fondi siano stati utilizzati per finanziare azioni illecite da parte di alcuni privati, di alcuni amministratori regionali e di alcuni personaggi che avrebbero dato disposizioni e copertura politica affinche’ questi illeciti potessero essere commessi?

– Se la Commissione, a prescindere dall’attivita’ di indagine in corso da parte delle autorita’ italiane, non intenda attivare una propria indagine ispettiva per accertare eventuali responsabilita’ da parte degli autori di queste azioni illecite, soprattutto nella parte riguardante l’eventuale utilizzo distorto delle risorse comunitarie”.

di Redazione Thiene on line

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia