“Le Istituzioni sono spesso solerti nel pretendere dai cittadini il rispetto delle leggi. Peccato che siano proprio le Istituzioni, in alcuni deplorevoli casi, a dare il cattivo esempio ed a non rispettare le leggi vigenti, mancando di rispetto ai tanti cittadini che subiscono le conseguenze di queste inadempienze istituzionali. La Regione del Veneto, sia pure più volte formalmente sollecitata, alla data odierna non ha ancora adempiuto agli obblighi perentori previsti dalla legge statale n. 157/92 che, all’art. 18 comma 4. che così recita: “Le regioni, sentito l’Istituto nazionale per la fauna selvatica, pubblicano, entro e non oltre il 15 giugno, il calendario regionale e il regolamento relativi all’intera annata venatoria, nel rispetto di quanto stabilito ai commi 1, 2 e 3, e con l’indicazione del numero massimo di capi da abbattere in ciascuna giornata di attività venatoria”.

Sono le parole del  presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale Sergio Berlato, che continua: ‘Questa grave inadempienza da parte della Giunta regionale del Veneto rappresenta una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle numerose decine di migliaia di cittadini che, ancora una volta, sono costretti a pagare anticipatamente le ingenti tasse di concessione statale e regionale, le quote di accesso agli Ambiti Territoriali di Caccia ed ai Comprensori Alpini, senza sapere come potranno esercitare il loro diritto di praticare l’attività venatoria nel corso della stagione venatoria 2022/2023″.

“Non solo la Giunta regionale del Veneto ha nuovamente compiuto questa grave inadempienza ma non si è neppure degnata di convocare le associazioni di categoria per presentare la bozza di calendario venatorio regionale per la stagione 2022/2023 per acquisire preventivamente, sia pure nel rispetto dei diversi ruoli, i loro pareri ed i loro suggerimenti al fine di proteggere il nuovo calendario venatorio dai prevedibili ricorsi ed impugnazioni da parte delle varie organizzazioni animal-ambientaliste. Non vorremmo trovarci di fronte anche quest’anno, come già successo nella precedente stagione venatoria, ad una serie di fastidiose sospensioni o inaccettabili decurtazioni dell’attività venatoria, che andrebbero a penalizzare ingiustamente i cacciatori del Veneto del diritto per esercitare il quale hanno pagato anticipatamente e per intero, nel rispetto della legge –  conclude Berlato – . La Giunta regionale muova il culo e si sbrighi ad adempiere alla legge, prima che i cacciatori del Veneto perdano definitivamente la loro già più volte provata pazienza”.

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