Sarà il governo giallo-rosso a varare l’autonomia che però non sarà quella voluta dalla Lega.

Lo assicura Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, che è seriamente intenzionato a realizzare la sua missione e come punto di partenza, avrà le intese parziali raggiunte finora. Con buona pace di Luca Zaia che, a suon di “squadra che vince non si cambia”, ha avuto la conferma di poter contare ancora sull’appoggio di Salvini per le regionali del 2020 e potrà ancora cavalcare il cavallo dell’autonomia.

Quella di Boccia sarà però un’autonomia ben diversa da quella che il governatore del Veneto Luca Zaia aveva descritto nel periodo pre-referendum, perché se da una parte Zaia puntava quanto più possibile a trattenere competenze e tasse nel territorio con l’obiettivo di ‘responsabilizzare’ gli spreconi, dall’altro lato Boccia intende garantire la centralità dello Stato e rispettare il principio di sussidiarietà che prevede un intervento diretto dall’alto nel caso gli enti deboli non siano in grado di autogestirsi.

“L’autonomia deve rappresentare l’attuazione del principio di sussidiarietà, come modello di organizzazione sociale”, ha spiegato Boccia, mandando Zaia e i governatori del nord su tutte le furie.

Intanto il ministro ha riempito la sua agenda di impegni, concentrandosi sugli incontri per “andare personalmente sui territori e incontrarli a casa loro”.

Il primo appuntamento ‘a tu per tu’ sarà proprio con Zaia, il 23 settembre a Venezia.

“L’autonomia vedrà la luce in questa legislatura, ma senza ricalcare pedissequamente le richieste dei governatori perchè sono richieste di parte. Rispettabili, ma di parte”, ha spiegato Boccia.

Nel frattempo Luca Zaia non ha ancora abbassato i toni e dopo aver invocato la piazza continua a ribadire la sua intenzione di ottenere quanto promesso ai veneti.

Matteo Salvini, sul tema autonomia non si espone ma si limita a ribadire il suo sostegno ai governatori di Veneto e Lombardia, confermando anche la ricandidatura di Zaia per le regionali 2020 e per sottolineare il suo pieno appoggio alle istanze del nord, all’assemblea degli amministratori della Lega si è seduto in prima fila tra Luca Zaia e Attilio Fontana.

A.B.

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