“La necessità di colmare urgentemente la carenza cronica dei medici di famiglia deve spingere la Regione del Veneto ad adottare misure straordinarie. Una di queste sta nel dare ai medici che frequentano il corso di formazione la possibilità di acquisire, a titolo di attività pratica, fino a 800 assistiti il primo anno di frequenza del corso e fino a 1.500 assistiti il secondo e il terzo anno”. La proposta, che verrà formalizzata con una apposita mozione, viene dalla vice presidente della Commissione Sociosanitaria e consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, assieme ai colleghi dem Francesca Zottis e Andrea Zanoni.
“La misura – spiega la consigliera – è stata recentemente introdotta dalla Regione Toscana. Si tratta di un provvedimento, che da solo non basta per risolvere l’emergenza ma che diventa importante al fine di incrementare i numeri di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia, di aumentare le borse di specializzazione riformando il sistema della formazione di queste figure professionali”.
“Nell’ottica di uno sforzo comune per il superamento della grave situazione, segnata da disagi e disservizi che stanno pesantemente colpendo gli utenti del Veneto, la definizione di un accordo tra la Regione e la categoria, – auspicano i consiglieri – rappresenterebbe il valore di un’iniziativa che va considerata come un vero e proprio affiancamento dei medici di base attualmente in convenzione. Un venirsi incontro nel quale sarà necessaria anche una maggiore flessibilità negli orari di frequenza delle lezioni. Chiederemo al Consiglio regionale del Veneto di esprimersi su questa proposta”, conclude Bigon.
Comunicato Stampa