Per niente intimorito dai recenti cartelloni anonimi che lo intimavano a dare le dimissioni, il sindaco di Carrè Davide Mattei è intenzionato ad andare fino in fondo e a stanare i colpevoli di quella che potrebbe rivelarsi ben più di una innocua bravata. “Lo sappiamo bene chi sono”, ha dichiarato Mattei, “ e siamo decisi a proseguire per vie legali. Le forze dell’ordine ci hanno assicurato che esistono tutti gli estremi per procedere con la denuncia per reato di diffamazione nei miei confronti”.

 

 

Proprio l’identità di questi anonimi figuri, che accusano il neo sindaco di aver utilizzato dei soldi a loro dire già stanziati per il Centro culturale Caradium per realizzare le strisce della palestra, sta per essere svelata. Non è quasi più un mistero che si tratti di tre persone vicine ad uno dei gruppi di minoranza del Consiglio comunale e le telecamere che li hanno immortalati durante l’affissione lasciano solo qualche dubbio, chiarito, sembrerebbe, da alcuni filmati e testimonianze di privati, che però al momento preferirebbero non essere coinvolti nell’”affaire”. Mattei ha quindi tirato le somme ed è andato per esclusione. “Il gruppo Viviamo Carrè ci ha subito manifestato solidarietà, appena hanno saputo dell’accaduto”, ha affermato il neo sindaco di Carrè, “e non solo per questo ma non li ritengo degli oppositori, perché abbiamo una visione simile della politica amministrativa. Anche la lista Noi per Carrè del Consigliere Mario Fabrello”, ha continuato Mattei, “si è dissociata sia telefonandomi di persona sia prendendo posizione pubblicamente su facebook. Infine, per ultimi e un po’ freddamente, mi hanno chiamato per manifestare la loro contrarietà all’episodio i Consiglieri di Carrè unita, la lista dell’ex vicesindaco, ma al momento non voglio sbottonarmi del tutto, lascio che i Carabinieri facciano il loro lavoro. Oltre agli estremi per il reato di diffamazione si aggiunge per i colpevoli anche il reato di affissione abusiva di manifesti”.

Marta Boriero

 

Ben deciso quindi a non lasciare cadere l’episodio e a non essere paragonato ad un novello Schettino che lascia la propria barca senza timone, Mattei ha ammesso infine di essere stato sorpreso positivamente da tutte le telefonate di solidarietà che gli sono arrivate, sia da cittadini sia da amministratori, che lo hanno convinto ancora di più a proseguire con la sua azione. “Non si tratta di vendetta la mia”, ha concluso infine, “ricordo bene come queste cose accadevano quando mio padre era assessore negli anni 90, e ricordo anche che il periodo non era dei più felici. Questi episodi antipatici sono provocati sempre delle stesse persone, ma adesso hanno le ore contate”.

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