Le minoranze richiedono un locale per incontrarsi pubblicamente e Capovilla risponde con un ‘no’ categorico.

 

A ‘osare’ l’interpellanza, datata 10 febbraio, il consigliere di minoranza Rugero Busato della lista civica Svolta AlternAttiva. I principi di democrazia, recita lo scritto, vogliono che alle minoranze, che a Cogollo rappresentano più del 60% della popolazione, sia riconosciuto il loro ruolo istituzionale. Di conseguenza, la possibilità di incontrarsi e discutere su questioni di interesse pubblico.

 

‘Ad oggi non esiste una sala adibita a riunioni, assemblee o incontri pubblici – scrive Busato nell’interrogazione rivolta direttamente al sindaco Piergildo Capovilla – e una amministrazione che persegue obiettivi di democraticità, trasparenza e partecipazione dei cittadini non può prescindere da sostenere questi concetti con un luogo dove si possano attuare’. Secondo la richiesta di Busato la sala, ad oggi in gestione dell’associazione pensionati di Cogollo, non deve servire solo per gli incontri politici, ma anche per tutte le associazioni che ne facciano richiesta.

 

Ma l’appello alla ‘contrapposizione critica’ non commuove Capovilla, che risponde perentorio su carta protocollata il 22 febbraio: ‘Dell’unica sala disponibile, la ex sala riunioni comunali, non è previsto l’uso per incontri politici delle minoranze o altri gruppi.’ A motivare la decisione è il fine dell’incontro: ‘La sala può essere utilizzata da associazioni, comitati, fondazioni, ecc, che devono essere preventivamente autorizzate e unicamente per incontri di carattere sociale o culturale.’

 

‘Un concetto strano di democrazia’, recita il commento di Svolta AlternAttiva su facebook, che promette: la battaglia continuerà sui banchi consiliari.

 

 

Marta Boriero

 

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