” Le risorse per ridurre lo smog potrebbero esserci ma le regole della burocrazia statale per ottenerle sono insormontabili per il cittadino comune. C’è una soluzione? O si danno alle Regioni i soldi da gestire o il governo si decida a rivedere, semplificandoli, i meccanismi di assegnazione”. A dirlo è l’assessore all’ambiente della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, reduce da una riunione a Roma, della Commissione Stato-Regioni su questo tema.
“Il Veneto – sottolinea Bottacin – non ha aderito al protocollo nazionale antinquinamento sottoscritto tra Governo, Regioni e Comuni perché non ne condivide i contenuti. L’attenzione è infatti troppo sbilanciata sui trasporti, come se fossero l’unica causa dello smog e delle polveri sottoli. Non è così. I limiti al traffico urbano o addirittura imporre una velocità massima di 30 chilometri all’ora non solo è ridicolo ma anche controproducente, visto che il funzionamento dei motori a scoppio a bassa velocità aumenta le emissioni e quindi l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera”.
“I dati ci dicono però – prosegue l’assessore veneto – che le emissioni prodotte dai veicoli circolanti e dall’industria sono in calo. Quelle degli impianti termici invece non calano. Ho contestato il protocollo del 30 dicembre, perché le poche risorse messe sul tappeto sono una presa in giro (12 milioni a livello nazionale per incentivare il trasporto pubblico locale) e perché limitato a misure spot che non affrontano i veri nodi strutturali a partire dal riscaldamento civile. I sindaci si rivolgono alle Regioni e le Regioni al governo. Ma anche se ci fossero realmente i 900 milioni per l’efficienza energetica citati nell’articolo di Stella, ottenerli resterebbe comunque un percorso ad ostacoli senza cambiare le regole attuali”.
“Resta il problema della pianura padana – conclude Bottacin – dove si registra la maggiore concentrazione di inquinanti proprio per la sua morfologia. Il ministro
Galletti aveva promesso un incontro che le regioni padane per metà gennaio. Finora non c’è stata nessuna convocazione. Gli ho scritto per sollecitarlo e capire se il governo ha veramente intenzione di affrontare il problema in modo serio e in forma organica”.