Sono Franco Balzi (Santorso), Marco Guzzonato (Marano), Valentina Maculan (Carrè), Piera Campana (Breganze) e Sandro Maculan (Zugliano), i sindaci che hanno deciso di resistere all’imposizione di non registrare i figli di coppie omogenitoriali come figli di due mamme o di due papà.

Un comunicato stampa della consigliera di minoranza Chiara Luisetto sui diritti dei bambini delle coppie gay e il documento firmato a quattro sindaci dell’alto vicentino, hanno aperto un dibattito destinato a fare molto rumore. Il tema è di grande attualità, ha fatto scendere in piazza a Vicenza la settimana scorsa le coppie omogenitoriali che rivendicano i diritti dei loro figli ed è oggetto di approfondimento mediatico a scadenza giornaliera.

L’argomento è approdato nell’alto vicentino, dove su input del sindaco Giacomo Possamai e del presidente della conferenza dei sindaci Franco Balzi, si è sentito il bisogno di sottoscrivere questo documento in favore di tante coppie gay che stanno lottando per la tutela giuridica di bambini che, a detta dei firmatari “non possono pagare a causa di posizioni ideologiche”. Nel comunicato stampa Chiara Luisetto si è congratulata con questi primi cittadini per l’azione intrapresa, ossia di riconoscere la genitorialità delle coppie omosessuali, ma ne è seguita la presa di posizione di sindaci importanti come quello di Schio, di Piovene Rocchette e di Fara Vicentino. L’accesa discussione è avvenuta sulla pagina Facebook di Altovicentino Online, dove Valter Orsi seguito da Erminio Masero hanno tenuto a precisare che loro quel documento non lo hanno condiviso: “Non ho sottoscritto alcun documento, nella chat dei sindaci della conferenza Balzi ci ha messi al corrente della possibilità di firmarlo, mi risulta che solo in cinque lo abbiano fatto”, ha tenuto a precisare Teresa Sperotto, sindaco di Fara Vicentino.

Manca all’appello il Comune di Thiene, secondo per importanza nell’Alto Vicentino. Cosa desidera il sindaco Giampi Michelusi? Sarà molto interessante comprendere la sua posizione, date le radici cattoliche da sempre rivendicate dal primo cittadino, il quale però ha un numero di assessori in maggioranza voluti nella squadra di Michelusi proprio da Giacomo Possamai. Sui diritti civili il Comune di Thiene è sempre stato schierato in un certo modo, basti pensare al primissimo provvedimento adottato dalla giunta comunale che ha cambiato in tutti i documenti istituzionali le desinenze delle cariche pubbliche. Assessore è quindi diventato assessora, vice sindaco è stato cambiato in vice sindaca, consigliere in consigliera.

Un tema che non ha sempre colore politico

Resistono i sindaci d’Italia all’imposizione di non registrare i figli di coppie omogenitoriali come figli di due mamme o di due papà. Lo fanno i primi cittadini di centrosinistra, ma anche qualcuno di centrodestra. E chi, in quest’ultima area, non lo fa, si pone comunque il problema. A quest’ultima categoria appartiene Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, che il 21 marzo a Porta a Porta ha sottolineato la necessità di chiarezza normativa sul tema. E che al Corriere ha dichiarato: “Io sono andato a manifestare con il popolo della famiglia qualche anno fa contro la teoria gender. Devo dire però che ho avuto molto tempo per riflettere e la risposta che mi viene ora è che ci vuole rispetto per tutti. Quelli delle coppie ormai mi sembrano problematiche superate dalla realtà, quelli dei bambini effettivamente in casi come questi vanno normati. Ci sono mille complicazioni, ma partirei dai diritti di chi nasce. Poi la legge è legge e la rispettiamo a Venezia, ma è un tema che va affrontato”.

Tra le file dei sindaci di centrodestra spicca la scelta di Mario Conte, primo cittadino di Treviso, che ha messo da parte l’ordine di scuderia del Carroccio e si dice pronto a registrare ancora figli di coppie omogenitoriali. O meglio, di registrarli in quanto figli di due persone e non del solo genitore biologico. Lui, come i suoi colleghi, chiede a gran voce una legge.
di Redazione AltovicentinOnline
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