“Adesso scopriamo la cautela di Zaia sulla somministrazione di vaccini: il ritardo del Veneto rispetto ad altre Regioni deriva da una scelta precisa, un accantonamento prudenziale per le seconde dosi. Prendendo per buone le sue dichiarazioni, ci sono però delle incongruenze che balzano agli occhi: è lo stesso presidente che a inizio anno parlava di ‘macchina da guerra’ con il 43% di scorte smaltite in 48 ore, a metà del mese scorso annunciava di aver effettuato già il 96,3% delle vaccinazioni e appena dieci giorni fa sottolineava come la capacità del Veneto fosse dieci volte superiore alle quantità disponibili? I presidenti delle Regioni che viaggiano ben al di sopra della media nazionale sono degli incoscienti?”.

Il capogruppo del Partito Democratico in Veneto Giacomo Possamai, insieme ai colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, commenta così le parole del presidente della Giunta che ha affermato di effettuare un numero di vaccini inferiore alla media nazionale per evitare di restare senza flaconi per le seconde dosi. “Stiamo parlando di oltre il 30% dei vaccini, una prudenza che appare esagerata – ribatte Possamai – Forse, come già accaduto con il caso degli ‘acquisti fai da te’ improvvisamente ridimensionato, sarebbe il caso di mantenere toni più bassi, senza facili trionfalismi, per evitare di illudere le persone in un momento così difficile”.

La replica di Zaia: ‘La Regione Veneto può fare 50mila vaccini al giorno, abbiamo certezza che i vaccini arriveranno, ma abbiamo scelto di accantonarne una parte volutamente. Non possiamo decidere noi di destinare quelle dosi a chi non ha avuto la prima”.

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