Anziani bisognosi di assistenza, carenza di medici di base e quelli che ci sono sono ingolfati di pazienti. Ben 586 zone carenti nella regione con interi paesi orfani di quello che ad una certa età diventa un punto di riferimento.
Nei prossimi 20 anni la popolazione in Veneto diminuirà, ma questo non farà diminuire la necessità di avere medici di base, anzi. Dal momento che l’età media aumenterà, ed in particolare aumenteranno gli over 65 e gli over 75, la richiesta di prestazioni di medicina generale sarà maggiore. A evidenziarlo è uno studio sui medici di medicina generale commissionato dal gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale veneto, e realizzato da Stefano Pra Caputo e Francesco Peron. Lo studio calcola che tra il 2001 e il 2021 il numero degli abitanti in Veneto è cresciuto, passando da 4.527.599 a 4.854.633. Di qui al 2041, però, i residenti diminuiranno e alla fine saranno 4.764.608. Il calo dei prossimi anni non riguarderà pero gli over 65. Gli abitanti tra i 65 e i 74 anni erano infatti 559.029 nel 2021 e saranno 763.314 nel 2041, e gli over 75 passeranno dai 595.809 del 2021 a 841.423 del 2041. La percentuale di over 75 passerà così dall’8,4% del 2001 e dal 12,3% del 2021, al 17,7% del 2041. Gli abitanti tra i 65 e i 74 anni passeranno invece dall’11,5% del 2021 al 16% del 2041. Questo vuol dire che i soggetti che statisticamente si rivolgono più spesso al medico di base passeranno da 1.029.586 del 2021 a 1.431.149 del 2041, e considerando che il 25% degli over 65 contatta il medico di famiglia almeno due volte al mese e il 13,8% tre volte o più, il totale dei contatti con il medico di medicina generale, che nel 2021 era pari a 2.914.904 al mese, nel 2041 arriverà a 3.085.020. In sostanza, la medicina generale, che già oggi è in forte sofferenza, ha la necessità di essere potenziata.
Le proposte del Pd
Di qui le proposte del Partito democratico, che partono dal sostegno ai medici di medicina generale con personale amministrativo, per l’attivazione di medicine di gruppo, medicine di gruppo integrate e micro team. “Se c’è un problema di risorse l’amministrativo potrebbe essere messo in comune tra più medici”, afferma il capogruppo dem Giacomo Possamai, che storce però il naso rispetto ad un eventuale criticità legata alla carenza di risorse. “Non per tornare sull’addizionale Irpef, ma nella nostra visione una Regione che ha un buco di questo tipo dovrebbe cercare di reperire le risorse necessarie, e in questo momento non ha fatto tutto quello che poteva per reperire le risorse che servono”, pertanto “non c’è una giustificazione economica”, spiega. Servono poi “incentivi per i medici che lavorano e scelgono di lavorare nelle aree disagiate”, e vanno potenziati telemedicina e ammodernamento tecnologico. Inoltre, va aumentato il numero delle borse per la formazione dei medici di medicina generale e la professione va resa più attrattiva, suggeriscono gli esponenti del Partito democratico, che per rendere più appettibile la carriera di medico di famiglia hanno presentato un progetto di legge regionale di iniziativa statale che prevede di equiparare il percorso di formazione professionale alla specializzazione universitaria prevista per le altre discipline mediche, prevedendo un assegno mensile paragonabile e l’apertura a maggiori possibilità di carriera.