“Il Mose e’ solo la punta di un iceberg. Gli arresti di stamane confermano che in Veneto vige un circuito perverso e corrotto nell’assegnazione degli appalti per le grandi opere. Un sistema che, come nel caso dell’Expo, coinvolge il mondo politico di destra e di sinistra riproponendoci, dopo oltre 20 anni, gli orrori di una nuova Tangentopoli”. Lo dichiarano i deputati M5S, commentando la richiesta dei trentacinque arresti formulata oggi dalla Procura dellaRepubblica di Venezia nell’ambito dell’inchiesta sui fondi neri per la realizzazione del Modulo Sperimentale Elettromeccanico.

 

“Quello di oggi -proseguono i parlamentari – e’ l’ennesimo terremoto giudiziario, per questo torniamo a chiedere che si faccia luce su tutte le grandi opere avviate in Veneto attraverso un giro di appalti e una spartizione di soldi pubblici che noi, cittadini e comitati veneti, denunciamo da anni”. “Auspicando che ilParlamento si esprima quanto prima per dare l’autorizzazione a procedere all’arresto nei confronti dell’ex ministro Galan, chiediamo inoltre – concludono i deputati pentastellati – che il ministro Lupi riferisca in tempi rapidi sull’attuale stato delle commesse degli appalti veneti”.

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