Dice che voleva solo difendere il campione di casa nostra Thomas Ceccon, che ha usato un’espressione infelice e si era scusato pubblicamente. Ma lui quella fase l’ha ripetuta sulla bacheca facebook de “Il giornale di Vicenza” , non passando inosservato, dato che si tratta dell’assessore allo Sport di Schio, una città particolarmente sensibile a certe tematiche storiche. E in un momento in cui sta per iniziare la campagna elettorale e si discute sui prossimi candidati da far correre per la poltrona di primo cittadino della città più grande ed importante dell’Altovicentino Aldo Munarini si ritrova sulla graticola :”Il grande campione Thomas Ceccon scivola sui social scrivendo “boia chi molla”. Dimostra però poi una grandissima maturità e onestà intellettuale scusandosi e dicendo che non ne conosceva il significato. Scandalosa e vergognosa invece la posizione dell’assessore Munarini di Schio che sui social scrive, dopo aver consigliato al campione di non farsi strumentalizzare: “Forza Thomas, boia chi molla!”. L’utilizzo pubblico di uno slogan del fascismo, poi utilizzato dal neofascismo, in maniera consapevole e manifesta è per noi vergognosa. Descrive e marca una ambiguità dell’amministrazione che in origine si dichiarava né di destra né di sinistra ma che poi ha rifiutato di mettere le pietre d’inciampo, divenendo lo zimbello della stampa italiana e internazionale e adesso usa slogan del fascismo. Non è la prima volta che un componente della maggioranza Orsi si comporta così : ricordiamo ancora la dichiarazione di appartenenza al fascismo di un consigliere davanti alla consigliera Fontana. Cambierà qualcosa? Riuscirà Orsi a prendere le distanze? Chiediamo intanto almeno all’assessore di scusarsi e di prendere le distanze dalle sue stesse parole. Schio, città medaglia d’argento per la resistenza, non merita questa amministrazione”.
La presa di posizione arriva dai consiglieri comunali di Coalizione Civica Schio e del Gruppo Misto Giorgio De Zen ,Carlo Cunegato e Maura Fontana.
La frase messa nero su bianco dall’amministratore scledense non ha indignato solo la politica, ma anche cittadini semplici e due giornalisti professionisti autorevoli di Vicenza come Giulia Guidi e Francesco Brasco, che hanno preso posizione su quelle parole, che appaiono come la solita provocazione.Pr Munarini non è così e spiega, accusando chi gli punta l’indice contro di essere strumentalizzato: “Chi vuole vedere malizia nella frase dimostra ignoranza e buon tempo. Ho voluto difendere Thomas e tutta Italia ha capito che quella frase non aveva alcun significato politico. Ceccon è un bravissimo ragazzo, lontano da ideologie politiche di ogni tipo. Ha scritto quella frase , ignaro di scatenare questo putiferio. E’ stato lasciato solo da chi mi sarei aspettato lo difendesse facendo capire che non voleva mandare alcun messaggio politico. Così come non lo volevo mandare io quando ho scritto il mio commento in difesa di questo ragazzo di Schio, che chi ha avuto il privilegio di conoscere, non può che convenire con me sul fatto che non meritasse una simile polemica”.
Munarini rivela di aver utilizzato sempre quella frase senza accezioni politiche sul campo da calcio: “Quando allenavo ce lo dicevamo sul prato verde, ce lo ripetevamo tra giocatori per caricarci, nello sport si fa così. Quello che contesto e per questo non ho intenzione di chiedere scusa, è che una cosa è usare quella frase in un contesto sportivo, un’altra durante un corteo di estrema destra. Non si può massacrare un ragazzo per aver detto quelle parole in una vasca, mi aspettavo che venisse difeso dal Coni, mi sono sentito di farlo io – conclude Aldo Munarini . – Qualcuno doveva fare capire che Thomas è stato vittima di una strumentalizzazione di chi ha voluto vedere malafede in una frase, che chissà quante volte ha ripetuto con ingenuità lontano da qualsiasi pensiero politico. Ceccon non ne conosceva il significato e sinceramente nemmeno io”.
N.B.