Ha il sapore amaro quanto dichiarato dall’ex parlamentare thienese Filippo Busin, che dopo aver letto il Sole 24 ore, rimanendo colpito da un articolo sul caro bollette sugli impianti di biomassa che potrebbero essere una soluzione futura, ha ripescato dalla mente il ricordo del digestore del Santo. Un’idea in cui credeva tanto Giordano Rossi, direttore degli Impianti Astico. Un progetto moderno, che però venne bocciato con l’arrivo del sindaco Giovanni Casarotto, che in campagna elettorale, si fece portavoce delle istanze di chi non voleva il digestore del Santo, per poi stopparlo definitivamente nel 2012.
‘Il comune di Thiene, attraverso la sua partecipata Astico Impianti, aveva un progetto pronto e pagato per l’importo di 70.000 euro, per un mini impianto di biometano ad altissima resa energetica, vicina al 100%, nel lontano 2012. – spiega Filippo Busin, ex parlamentare ed ex assessore della giunta Busetti, che appoggiava il digestore – . L’impianto non solo era utile per diminuire l’inquinamento delle falde, produceva anche energia pulita. Il calore generato in eccedenza non era sprecato, ma utilizzato per esiccare i fanghi della depurazione. Insomma non si buttava via niente e l’ambiente sorrideva.
Cosa è accaduto?
E’ sorto un problema, anzi, è il problema delle attuali democrazie, o per meglio dire oclocrazie: la campagna elettorale per le comunali del 2012, i comitati , i candidati messi in soggezione dall’opinione pubblica vociante e incazzata … Morale della favola non se n’è fatto nulla. Chi ha alimentato la protesta e cavalcato le paure della cittadinanza per guadagnare voti è diventato Sindaco, il Comune di Thiene ha perso un’eccezionale fonte di reddito, l’ambiente è rimasto con il problema degli azotati che attraverso il terreno inquinano le falde. E vissero tutti felici e contenti.
Oggi, i lettori hanno appreso un nuovo termine che rende quanto spesso accade: situazione politica in cui è la moltitudine a imporre le sue decisioni. Lei non è d’accordo? E’ un concetto di destra, che sembra scomparso, sembra persino un concetto dell’attuale sinistra, che combatte i populismi di cui accenna Lei. Vuole spiegare meglio questo concetto?