I Pfas oltre che a essere dannosi per la salute e per l’ambiente, creano nervosismo tra i vertici regionali e nazionali. Non ha tardato ad arrivare la pungente e rapida replica dell’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin al sottosegretario all’ambiente Barbara Degani che in una nota puntava il dito contro la Regione rea di non aver fissato dei valori limiti di concentrazione delle sostanze perfluoroalchiliche nelle acque diversi da quelli nazionali, che di fatto non esistono.

 

“Un altro elemento paradossale – aggiunge l’assessore Bottacin – è che lo stesso sottosegretario ammette che il Ministero dell’Ambiente aveva detto queste cose nel febbraio del 2015, senza però averne tratto le dovute conseguenze ed essersi attivato per dare una seppur minima indicazione”.

Bottacin conclude la sua replica con una punta di sarcasmo “Prendiamo atto – conclude l’assessore – che ora il ministero vigilerà affinché la questione venga risolta nel più breve tempo possibile. Questo potrà essere utile non solo al Veneto ma anche a tutte le altre Regioni italiane che dallo studio del Cnr risultano interessate dal fenomeno di contaminazione e, come il Veneto, non hanno indicazioni di carattere normativo a cui fare riferimento”.

A dare però manforte alla Degani è la senatrice Laura Puppato che accusa la regione Veneto di aver scansato le proprie responsabilità sin dal 2013 quando è emersa la grave emergenza ambientale “ Da allora, in questi 3 anni la Regione, competente in materia di limiti di concentrazione delle sostanze dannose nelle acque ai sensi della normativa vigente, ha rimpallato le responsabilità e non ha mai fissato i limiti per i Pfas nelle acque di scarico industriale – continua la Puppato – Questo nonostante una precisa indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Anzi, con una nota di aprile 2016, la Regione Veneto continuava a sminuire il problema, denunciando il fatto che la questione riguarda anche altre realtà a livello nazionale”.

Che la situazione sia preoccupante è appurato sotto ogni punto di vista, lo stesso non si può dire sulle responsabilità di chi era preposto a vigilare “Si tratta di una situazione insostenibile – conclude Pupato – della quale chiameremo a rispondere i vertici regionali”.

 

Paola Viero

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