“Sul futuro di Veneto Agricoltura, la Giunta ha scoperto definitivamente le carte. L’assessore all’agricoltura Pan ha difeso il taglio di bilancio di 1,1 milioni dicendo che ogni pianta, per crescere bene, ha bisogno di tagliare i rami secchi: per lui i rami secchi sono dunque gli operai e gli stagionali che si occupano del lavoro delle colture, dei vivai e della manutenzione del territorio. Chi gestirà ora la terra e le produzioni? Per colpa di questa Giunta e di questa maggioranza che non hanno saputo lavorare per eliminare i veri sprechi, ora rischiano di rimanere a casa i lavoratori”.

La presa di posizione è della consigliera regionale Cristina Guarda (AMP) assieme ai colleghi del PD, Graziano Azzalin, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. Guarda aveva presentato come prima firmataria un ordine del giorno che impegnava la Giunta a mantenere i livelli occupazionali e salariali degli addetti di Veneto Agricoltura e a stanziare le risorse finanziarie necessarie, scongiurando così il ridimensionamento dell’operatività dell’ente ed il rischio di vanificare sul nascere l’efficacia della legge di riforma.

“Ricordiamo all’assessore che durante la discussione di bilancio e anche negli incontri con le RSU di Veneto Agricoltura prometteva di trovare queste risorse, per onorare gli impegni indicati anche nella legge di riorganizzazione di Veneto Agricoltura in agenzia, ovvero di mantenere prioritariamente il livello occupazionale. Promesse scritte sull’acqua, per l’ennesima volta: chissà che sorprese ci riserverà la famosa trasformazione di Veneto Agricoltura. Speriamo in un ravvedimento. Intanto – concludono i consiglieri – il PD e le liste civiche lavoreranno affinché vengano garantiti i livelli occupazionali e non venga disperso il patrimonio di Veneto Agricoltura, a servizio del settore primario”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia