“Al Presidente Zaia riconosciamo il merito di aver ben gestito l’emergenza sanitaria, ma con l’ordinanza a orologeria per il 25 aprile ha aumentato la confusione dei cittadini, che non sanno più come muoversi tra autocertificazioni per ‘somma urgenza’, Dpcm governativi e ordinanze varie”.

Le parole arrivano dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, che invita il Governatore “a recitare il ‘mea culpa’, ad aiutare i cittadini usando maggiore chiarezza, i sindaci e le forze dell’ordine con modi e tempistiche diversi. Utilizzare una conferenza stampa per spiegare quello che aveva già illustrato in quella precedente è un esempio lampante della confusione che l’ultima ordinanza ha creato. Ne prenda atto”.

“Dopo due mesi di reclusione casalinga, i veneti non ce la fanno più – continua l’esponente Pentastellata – Per ripartire, hanno bisogno di certezze: serve una disposizione chiara e univoca, non un pacco di circolari da interpretare sul filo del diritto. Le reazioni di tanti sindaci, primo fra tutti ‘un Brugnaro alle corde’, e le dichiarazioni clamorose del prefetto Zappalorto, sono gli esiti del caos provocato”.

 

“Senza parlare delle diatribe sull’accesso ai cimiteri – conclude Erika Baldin –  ‘Il Gazzettino’ sostiene che si può visitare il camposanto che si trova anche fuori comune, i quotidiani del gruppo Gedi titolano che non si può, che si può visitare solo il cimitero ubicato nel proprio comune. Un cittadino a chi deve dare ascolto? Non possiamo costringere la gente a uscire con un manuale di diritto sottobraccio e sperare nella comprensione dei carabinieri”.

 

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