“Per la sanzione ho già dato mandato ai legali del nostro Comune affinchè oppongano ricorso: quello però che più mi dispiace è la strumentalizzazione politica del consigliere Dalla Riva che ancora una volta ricerca visibilità attaccandomi”.

E’ questa la netta posizione del Sindaco di Malo Moreno Marsetti, che confermata la sanzione pervenuta al suo Comune per l’abbattimento non autorizzato di alcuni cipressi presenti nell’area storica del locale cimitero, ha però subito spiegato di volerla impugnare certo che i suoi uffici hanno agito non solo in buona fede ma avendo seguito un iter compatibile con la contingenza.

Stando agli uffici, chiamati in causa non solo dal provvedimento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dopo le numerose lagnanze dei cittadini e su input dell’amministrazione, si è provveduto al taglio di alberi non solo malati, ma aventi parecchie problematiche di stabilità che ne hanno reso tutt’altro che sicura la permanenza.

L’intervento, che rientrava in un progetto più ampio per l’abbattimento delle barriere architettoniche inserito nel PEBA del 2019 che prevedeva, tra le altre, la realizzazione di una nuova pavimentazione per i percorsi pedonali di accesso, favorendo l’utenza fragile – disabili ed anziani in primis – era sostenuto da un finanziamento ministeriale di 90 mila euro, che dettava tempi e rendicontazioni.
L’Amministrazione Comunale, valutate le perizie con i pareri tecnici dell’agronomo riguardo al taglio degli alberi, dell’azienda incaricata del rifacimento dei viali che sconsigliava il lavoro con radici esposte e – stando a quanto appreso dagli uffici stessi – dopo opportuna comunicazione ai Servizi Forestali, avrebbe dato il via libera all’intervento con l’intenzione di mettere in primo piano la sicurezza dell’utenza e la necessità di accelerare l’iter per rimanere nei tempi previsti dal finanziamento. Quanto alla posa di nuovi alberelli, i tecnici avrebbero invece valutato l’intero progetto scegliendo alberature che per dimensioni delle zolle non intaccassero le vicine tombe ed influissero eccessivamente nel costo generale del progetto.

Una versione che non solo il Sindaco difende , ma che lo stesso è pronto a dimostrare carte alla mano: “La Soprintendenza non l’abbiamo sentita” – spiega Moreno Marsetti – “perchè ci siamo trovati il problema tra le mani nel mezzo di lavori in esecuzione. Abbiamo chiesto pareri non solo ad agronomi professionisti, ma ci siamo attivati anche presso i Servizi Forestali senza peraltro avere risposte. A quel punto, stante le ragioni di sicurezza oggettivamente riscontrabili con addirittura due piante sorrette da tiranti e data l’urgenza di portare a compimento i lavori garantendo la riapertura al pubblico del cimitero in tempi accettabili, abbiamo deciso di procedere. Sono convinto che la Soprintendenza, alla quale ho peraltro anche chiesto un incontro conoscitivo, una volta avuta la panoramica d’insieme dei fatti, potrà rivedere la sua decisione. Del resto – prosegue il primo cittadino – poco mi curo perchè mentre qualcuno faceva gli esposti, altri si preoccupavano di risolvere un problema e di assicurare l’incolumità di chi frequenta il camposanto. C’erano persino tombe a rischio rottura causa radici sporgenti: ora vorrei capire, dovrei distruggere la pavimentazione appena terminata per ripiantumare alberi che porteranno nuovamente danno alle tombe dei privati e alle strutture del comune”?

Un’ultima battuta infine Marsetti la riserva proprio a Dalla Riva e a quei accessi agli atti spesso raccontati come una ‘mission impossible’: “Dalla Riva fa bene a fare il mestiere del consigliere di opposizione, ma dovrebbe dire la verità. Non solo ha ottenuto le risposte celermente, ma è stato pure aiutato dagli uffici a fare correttamente la domanda per ottenere i documenti desiderati. Nella massima trasparenza, visto che segreti non ne abbiamo”.

M.Z.

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