Niente commissariato di Polizia a Schio, una sanità affossata a favore di quella di Bassano e mai un comunicato stampa regionale che riguardi il territorio, nemmeno se muore un bimbo.
Sono tutti segnali della debolezza politica dell’Alto Vicentino che, evidentemente, non ha una rappresentanza che conta, nonostante parecchie presenze sulle poltrone persino romane, di persone votate anche da Thiene, Schio e dintorni.
Giovanni Casarotto e Valter Orsi incassano il colpo, ma si lasciano andare ad uno sfogo amaro per la mancata nomina del territorio nella riorganizzazione delle forze di Polizia di Stato.
Come Altovicentinonline ha scritto in anteprima venerdì, il nome di Schio non compare nella lista dei Commissariati di prossima apertura, nonostante i 36 sindaci di Alto Vicentino e Valdagnese avessero fornito un ricco dossier con il quale, per motivi di sicurezza dovuta soprattutto allo spaccio di droga e alla presenza di molti irregolari, avevano richiesto una sede a Schio.
I sindaci di Thiene e Schio non hanno dubbi: “I politici dell’Alto Vicentino eletti a Roma si disinteressano dei territorio che forniscono loro i voti per ottenere poltrone di prestigio e stipendi da capogiro”.
“Ho ricevuto la notizia per via informale, ora aspetto i dati ufficiali con le motivazioni che hanno portato il ministro dell’Interno a dire ‘no’ al commissariato a Schio – ha spiegato Orsi – La nostra richiesta era stata supportata da 36 amministrazioni, dai 3 Consorzi di Polizia Locale esistenti nell’area e dalle 3 principali categorie economiche. Non era sfizio o una richiesta politica, ma un’esigenza che ha trovato massima condivisione, che era soprattutto legata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il diniego, nonostante ci fosse già una struttura pronta ad accogliere il commissariato, lascia l’amaro in bocca. Il territorio rappresenta la gran parte del pil del Veneto e ha la necessità di avere sicurezza garantita. La Polizia di Stato unica forza che per legge può svolgere determinate attività e quindi svolgere determinati servizi. Il ‘no’ è un pugno nello stomaco ad un territorio che è anche bacino di voti importanti per il governo. Sono grato all’onorevole Cristina Caretta, che si è spesa per la nostra causa. Sono invece rammaricato dal silenzio degli altri politici, silenzio che denota l’assenza dal territorio. Sono sempre presenti quando è ora di sagre e feste, ma quando è il momento di lavorare per i cittadini non servono. Ricordo loro che i cittadini eleggono i rappresentanti e si aspettano che questi lavorino per il territorio. Qui non abbiamo chiesto l’asfaltatura di una strada, ma un commissariato di Polizia per garantire sicurezza”.
La pensa allo stesso modo Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, che per primo aveva rivolto un appello ad un parlamentare per avere una linea diretta con il ministro dell’interno Matteo Salvini.
“È assurdo che un territorio vasto e popoloso come l’Alto Vicentino e la zona di Valdagno, che complessivamente conta più di 250mila abitanti, con tutti i problemi che ci sono non abbia un Commissariato di Polizia – ha sottolineato il primo cittadino – Lo abbiamo chiesto perché i problemi ci sono e non sono da trascurare. In altre parti d’Italia è stato dato, noi siamo stati trascurati. Questo la dice lunga su quello che sono i proclami tra il dire e il fare. E’ una grande delusione, il Capitano Salvini fa tanti proclami, ma quando è il momento di fare le cose che contano non le fa. Pensavamo che avremmo trovato appoggio sui parlamentari locali, invece non c’è stato. Hanno dimostrato che Salvini è proprio un capitano e loro dicono signorsì, eseguono gli ordini, obbediscono e non si permettono di dargli consigli o di fare pressioni. La Lega si vanta tanto di avere connessioni in Regione e a Roma, ma abbiamo avuto dimostrazione che non è così. Diverso è per Cristina Caretta, che ha senz’altro un peso ridotto ma si è spesa molto per il territorio e a lei vanno i nostri più sentiti ringraziamenti”.
Anna Bianchini
Niente commissariato di Polizia a Schio. Nessun potenziamento nemmeno a Vicenza