Dario Tomasi non raccoglie il guanto di sfida e rinuncia alla proposta lanciatagli dal rivale Valter Orsi di un confronto pubblico cittadino. La comunicazione ufficiale è arrivata questa mattina, dall’ufficio stampa di Tomasi che motiva così la sua decisione:

La nostra coalizione ritiene che di confronti fra candidati, utili ai cittadini per farsi un’opinione, ve ne siano già stati finora un numero sufficiente e che quello previsto da TVA Vicenza per martedì prossimo sia – per serietà – quello che potrà garantire ai cittadini anche nella campagna del ballottaggio la migliore possibilità di informazione. Tenuto conto inoltre che allestire un incontro in piazza richiede tempi e risorse non di poco conto, riteniamo utile mantenere il programma di lavoro da noi fissato fin dallo scorso martedì’.

 

All’attacco Valters Orsi che ha dichiarato: ‘Tutte scuse quelle degli impegni, c’è un atteggiamento di paura. Era un’occasione unica per confrontarci in mezzo alla gente, che farci ascoltare, per dare la possibilità ai cittadini scledensi di farsi un’opinione su chi andare a scegliere al ballottaggio- ha detto Orsi, dopo aver ricevuto anche lui la risposta di Tomasi – è sempre la solita storia. Come è accaduto con la precedente amministrazione, anche con Tomasi si sta verificando la tendenza di fare politica seduti dietro la scrivania o attraverso gli uffici stampa. Poi si dice che la gente è sfiduciata dalla politica?  – incalza Orsi – E’ così che si vuole recuperare il consenso della gente?Non si può chiedere il voto senza ascoltare e senza farsi ascoltare. Questo si può fare solo stando in mezzo alla gente. Non si vuole prendere atto del fatto che le cose sono cambiate da tempo, che occorre confrontarsi tutti i giorni con i cittadini. Il mio modo di lavorare è tutt’altro che quello di  trincerarmi dietro i palazzi. Questo è un vecchio modo di fare politica da cui ho preso le distanze.  Voglio essere presente accanto ai miei concittadini. E’ quello che sto facendo durante questa campagna elettorale. Non posso chiedere di votarmi senza prima aver parlato con chi pretende ed ha diritto di essere ascoltato. Il mio guanto di sfida voleva rappresentare questo – conclude Orsi –  e avrei voluto condividere l’incontro con la cittadinanza anche con Tomasi. Per farlo insieme,  ad armi pari. Avevo proposto a lui di scegliere la location che più avrebbe preferito. Avremmo chiacchierato con la nostra gente, ci saremmo confrontati su temi che non possono essere quelli che a noi conviene affrontare, ma quelli che stanno più a cuore agli sceldensi.

di redazione thiene on line

 

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