Ieri la sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha trasmesso alla Regione Veneto gli esiti dell’indagine sullo stato di avanzamento e di esecuzione dei lavori per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta, in cui prende atto dei ritardi ulteriori comunicati dal concessionario rispetto a quelli già noti, che portano le previsioni di termine dell’opera ad ottobre 2022. Oggi, di conseguenza, il consigliere Regionale Andrea Zanoni (Pd) si scaglia contro la Regione chiedendo perché non sanziona il concessionario inadempiente. “Chissà se questo nuovo invito della Corte dei Conti sarà sufficiente alla Regione per sanzionare le imprese responsabili dei ritardi nella realizzazione della Pedemontana e incassare quanto dovuto sulla base di un contratto. Non si tratta di pochi euro e stiamo parlando di un’opera pagata a carissimo prezzo dai veneti”, afferma il dem.

“Se un cittadino non paga il bollo auto, la Regione è puntualissima a inviare la sanzione; qui stiamo parlando di cifre ben più alte, 25.000 euro per ogni mese di sforamento dei tempi e tutto tace. È inaccettabile essere forte con i deboli e debole con i forti”, continua. Il fatto è che “secondo la normativa sui lavori pubblici non è possibile applicare le penali se non a conclusione definitiva dell’opera. Infatti per procedere alla quantificazione è necessaria l’entità complessiva del ritardo accumulato da moltiplicare per la penale mensile stabilita contrattualmente. Oggi pertanto non è ancora possibile procedere”, ribatte la Regione, sottolineando che la relazione della Corte dei conti “riconosce che sono state soddisfatte tutte le raccomandazioni già espresse nel precedente follow-up”.

Secondo la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde), invece, “il percorso argomentativo della Conte dei conti è chiarissimo. Le sanzioni vanno applicate in relazione a ciascun lotto per cui vi è ritardo, non già, come precedentemente sostenuto dalla giunta regionale, a opera ultimata”.

Ag.Dir

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