Inizia con un doveroso minuto di silenzio in ricordo delle duemila vittime del Vajont la serata organizzata dal Movimento 5 Stelle a Piovene. Un incontro, a detta del portavoce Daniele Sartore concepito nell’ottica dei valori del Movimento: Trasparenza, informazione, Impegno civico, che mira a sensibilizzare i semplici cittadini a superare “le chiacchiere da bar” e farsi parte attiva.

Adriano Pizzolato è un altro dei relatori che con uno stile asciutto e tecnico espone un tema caro al M5S: la lotta all’impiego dei termovalorizzatori nello smaltimento dei rifiuti. Illustra il processo tecnico del termovalorizzaore di Schio, anche se Pizzolato preferisce definirli inceneritori, dato che l’energia prodotta è inferiore a quella impiegata per bruciare la immondizia. Ciò che invece gli inceneritori producono in gran quantità sono fumi inquinanti che contengono centinaia di sostanze tossiche, 250 note, tra cui diossina ed altri metalli pesanti. Pizzolato conclude evidenziando un paradosso politico dei termovalorizzatori: “sono convenienti esclusivamente grazie al contributo pubblico definito CIP6 che viene elargito a chi produce energia elettrica da fonte alternativa”. In definitiva questa forzatura beffa i cittadini che sui rifiuti pagano oltre che la tassa comunale ed il contributo al Conai, anche chi li brucia.

A dare man forte a Pizzolato il suo collega Francesco Crosato che espone alcuni esempi virtuosi di raccolta differenziata, come quello applicato da un comune simile a Piovene Rocchette: Ponte delle Alpi in provincia di Belluno. Lì la differenziazione ha permesso l’innesco di un circolo virtuoso in cui non si prevede più l’impiego dell’incenerimento dell’immondizia con un recupero di risorse che permette addirittura un aumento occupazionale.

Ad completare gli interventi, il loquace Gianluca di Luccio che ha illustrato alcuni aspetti della costruzione da parte dell’ATER degli immobili Polifunzionali che saranno adibiti in parte per il soggiorno di anziani ed in parte per poliambulatori. Di Luccio espone il suo personale studio degli atti amministrativi che dal ’88 al 2013 sono stati prodotti. A suo parere tuttavia non è solo l’enorme quantità di tempo e carta impiegata sulla vicenda a destare meraviglia quanto il corposo investimento finanziario. Illustra in dettaglio le voci economiche preventive al primo e secondo stralcio che farebbero schizzare il valore di costruzione ad oltre 1200 € a metro quadrato, un valore sostiene Di Luccio, simile ad un valore di compravendita.  Di Luccio espone con chiarezza che l’impegno finanziario del comune di circa un milione di euro c’è per il primo stralcio ma evidenzia come ci possano essere forti difficoltà su come reperire risorse in futuro per completare l’opera. per cui si chiede: (ma rimanda l’interrogazione al sindaco Maurizio Colman presente in sala) se non sia più opportuno trovare un’alternativa riqualificando vecchi edifici.

A coda alcuni interventi del pubblico che chiamano in causa ancor più il sindaco che “controvoglia” interviene per fornire delle risposte alle questioni sollevate.

Colman sfodera la sua solita dialettica incalzante e, da politico esperto, si sfila da quella possibile imboscata di “semplici cittadini”. Ribadisce il suo orgoglio di aver potuto far crescere il patrimonio pubblico edilizio di Piovene e rilancia la velata sfida politica del Movimento 5 Stelle, evidenziando come nel comune di Piovene il Consiglio Comunale venga trasmesso in Streamming già dal 2007, “ben prima dell’avvento dello slogan grillino della trasparenza”  Taccia la sala con un finale che introduce già alla campagna elettorale della prossima primavera: “alcune visioni mi sembrano quelle fatte ad uno specchietto retrovisore imbrattato di modernità”.

Anche per evitare uno sterile scontro, nessuna replica dei grillini che chiudono la serata invitando la cittadinanza mercoledì prossimo ad un loro Meet up Pubblico.

Chissà che qualche “semplice cittadino”  appartenente al Movimento non si candidi a “Primo cittadino” e nonostante i grillini di Piovene giochino a nascondino, il nome che si rincorre per il paese è proprio del ‘vivace’

Di Luccio… 

 

Alberto Brazzale

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