Radere, l’eredità Colman è un fardello notevole: l’ordinanza anti-nomadi, il SI senza compromessi alla Valdastico Nord, la sfida alla multinazionale Edison per l’acquisizione della rete di distribuzione del gas… Pensa di continuare con la stessa linea intransigente oppure sta già meditando un compromesso?

 

Nessun compromesso. La linea tracciata dalla precedente Amministrazione resta l’unica luce da seguire in questo politica nebulosa.

L’ordinanza contro i nomadi per contrastare l’insediamento di carovane sul territorio comunale avrà scadenza a settembre . Nell’ottica di creare sempre più sicurezza sul territorio, sarà necessario non solo rinnovarla, ma adeguarla anche alle future necessità che potrebbero presentarsi. Il risultato del troppo e falso buonismo ha permesso, in altri comuni, insediamenti abusivi di nomadi, senza considerare il malessere che i cittadini vivono. Ha riversato su di essi tutte le problematiche legate alle pessime condizioni igienico-sanitarie che si vengono a creare e alla sicurezza dei propri beni. Questo, a mio avviso, non deve accadere. Chi vive nel proprio paese rispettoso delle regole del vivere civile deve essere tutelato nel migliore dei modi. Tutte le decisioni che spettano a un sindaco devono andare in questa direzione e devono essere applicate senza “se” e senza “ma”. Nessun dubbio, quindi: alla sua scadenza l’ordinanza deve essere riproposta.

E sulla Valdastico Nord?

Non si può fare a meno di pensare al suo proseguimento. Sono consapevole che l’opera possa risultare impattante sul territorio di altri comuni, ma è indiscutibile che risulta necessaria. La nuova arteria porterà beneficio al nostro Paese dirottando il traffico pesante, andrà ad alleggerire la viabilità ordinaria nei fine settimana, permetterà alle aziende di essere più competitive con minor costi nel raggiungere il nord Europa, potrà inoltre essere un’ottima via per raggiungere chiamate d’emergenza ai confini della nostra provincia. Un’opera di tali dimensioni, inoltre, porterebbe un vantaggio sostanziale alle popolazioni residenti, che potrebbero in questo momento di crisi occupazionale, trovare lavoro per più tempo. D’altro canto, ormai anche Trento deve comprendere, aldilà dei meri interessi di bottega, che risulta essere anacronistico non accogliere le istanze che vengono dal nostro territorio, dal nostro tessuto sociale ed industriale.

 

 

Esattamente la metà dei componenti della Sua lista sono donne. Si tratta solo dell’obbligo verso le quote rosa o avete fatto valutazioni di altro tipo?

 

La legge prevede la presenza di entrambi i generi nelle liste. Nessuno però può essere rappresentato in misura superiore a 2/3 dei candidati. Quello che inizialmente era solo un obbligo di legge si è rivelato alla fine una opportunità. Confrontandomi a più riprese con alcuni dei miei candidati consiglieri, abbiamo ritenuto fosse necessario avere una visione completa e non limitata al solo punto di vista maschile nel definire l’azione amministrativa. I suggerimenti che sono arrivati dalle donne presenti in lista hanno confermato questa decisione. Quanto hanno esposto, non solo è stato utile e puntuale, ma si è rivelato importante diventando parte integrante del programma.

Si sa che è abbastanza difficile riuscire a trovare donne che abbiano la disponibilità per prestarsi alla politica, vuoi per gli impegni di lavoro, vuoi per i figli, la famiglia, ecc. Devo però dire che questo non è stato fortunatamente il mio caso. In certi momenti mi sono ritrovato a considerare più candidature di genere femminile che maschile. Ritengo comunque che aldilà delle imposizioni di legge, sia opportuno avere all’interno della propria compagine amministrativa la presenza di quote rosa. Io con la mia lista penso di esserci riuscito.

 

“Piovene lavora”, il vostro slogan elettorale: quali programmi avete in progetto di concretizzare?

 

“Piovene Lavora” è un progetto che ho fatto nascere personalmente. Da quando ha visto la luce, il primo obiettivo è stato quello trovare risposte alla crisi occupazionale che ormai da diversi anni colpisce il nostro territorio. Ho cercato quindi di sfruttare tutte le opportunità che si presentavano. Dal Patto sociale per il lavoro vicentino (fase 1 e 2), al bando regionale per i lavori di pubblica utilità, alla possibilità di trovare risorse all’interno del bilancio comunale. In questi ultimi due anni abbiamo dato lavoro a 18 persone; le ultime 3 inizieranno tra la fine del mese di aprile e l’inizio del prossimo. Ritengo che la nostra Amministrazione sia stata una delle poche realtà, in una fase così critica per l’economia, a dare risposte efficienti ed efficaci nel settore occupazionale. In abbinamento a questo è stato creato lo Sportello Lavoro, una iniziativa che ha portato persone a trovare un’occupazione a tempo indeterminato. Al suo interno, oltre alle problematiche legate al mondo del lavoro, abbiamo sviluppato anche altre consulenze: dalla legale alla bancaria e finanziaria. Le iniziative messe in atto hanno avuto notevole risalto sia sui media locali, sia attraverso le esperienze dei diretti interessanti. Non nascondo la soddisfazione quando in questi giorni vengo contattato da altre compagini amministrative di altri comuni, anche loro alle prese con il programma, che mi chiedono di spiegare come è nato e in cosa consiste il progetto. Mi piace pensare che i buoni progetti non hanno confini.

E’ comunque necessario prossimamente fare un ulteriore salto di qualità. Verrà riproposto quanto fino ad ora fatto, integrando comunque i contenuti con nuove idee, già inserite nel programma, che riguardano in maggior modo i giovani. Consulenze specifiche e mirate alle esigenze delle nuove generazioni, per dare risposte in maniera chiara ed esaustiva alle problematiche che si stanno sempre più palesando.

Ci sarà inoltre l’opportunità di portare la nostra esperienza all’interno di nuovi progetti che a breve, con il supporto di istituzioni sovra comunali, vedranno la luce.

 

 

I programmi sembrano tutti interessanti, ma perchè i Piovenesi dovrebbero preferirla agli altri candidati? Quale sarebbe la vostra marcia in più?

 

Penso che i Piovenesi devono scegliere la nostra lista “Progetto Comune – Piovene Lavora” perché siamo la continuità di una buona amministrazione che dura, non a caso, da un decennio. Ritengo che un buon amministratore non debba pensare solo al presente, ma proiettarsi e pensare al futuro. La mia lista, con la conferma di alcuni amministratori e l’inserimento di nuovi componenti, ha redatto una programma serio, il programma del “fare”. La consapevolezza di affrontare un futuro incerto nel reperimento di risorse ha determinato soprattutto la scelta di voler confermare ed affermare i servizi che finora sono stati erogati. A volte si dà per scontata la presenza di un determinato servizio, ma occorre ricordare che per svolgerlo necessitano risorse che in questo periodo possono venire a mancare rendendo quindi impossibile la sua erogazione. Continuare a mantenere un elevato standard di servizi erogati alla comunità per me è e rimane una priorità. Può sembrare retorico, ma l’importanza che rivestono alcuni servizi ormai è talmente basilare che le persone non possono farne a meno.

Più degli altri, forse, abbiamo a cuore il benessere dei nostri cittadini. La volontà di portare a compimento il centro polifunzionale sarà una delle nostre prerogative. Non tralasceremo il fattore sicurezza, anzi, andremo ad implementarlo. Continueremo con l’esperienza del progetto Piovene Lavora, proseguiremo con l’innovazione della macchina amministrativa ricorrendo sempre più all’uso delle nuove tecnologie. Altri punti saranno i capi saldi del nostro programma. Portate pazienza ci sarà modo e tempo per spiegarli tutti in maniera esaustiva. Non vorrei dare qualche spunto ad altre liste, che fino ad ora si sono limitate a dire “sentiremo quello che i cittadini vogliono dirci”. Scusate, signori, ma gli amministratori chi saranno: voi o loro?

 

Nessun timore dunque degli avversari… ma cosa si aspetta dalle compagini avversarie, non ancora uscite allo scoperto con la lista dei candidati?

 

Non mi aspetto cose eclatanti dalle altre liste. Vorrei dire che mi sento sereno. Conoscendo le effettive possibilità finanziarie con cui opera il nostro Comune non so proprio cosa oseranno promettere. Dico solo: attenzione! Le promesse vanno mantenute. Sono passati i tempi in cui ci si poteva permettere il lusso di raccontare di tutto e di più. Oggi i cittadini sono più attenti, interessati e informati, sarà difficile superare il loro esame se non si sarà preparati. La mia lista, il mio programma ritengo possano passare questa prova. Rispetto ad altri, ho la fortuna di avere al mio fianco persone fidate e preparate, che rappresentano diverse situazioni di vita, sale necessario per essere la scelta vincente.

di redazione Thiene on line

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