Il 92% degli operai vuole votare Zaia. 

Lo riporta il noto quotidiano politico, giuridico ed economico, Italia Oggi che definisce il governatore del Veneto un fenomeno, che ha saputo fare crescere il proprio consenso durante l’emergenza coronavirus per i suoi modi moderati e rassicuranti.

Riporta ItaliaOggi, nella nota di Marco Bertoncini: ‘ Il successo più ampio, fra le categorie lavorative, è quello che si annuncia tra gli operai. Il 92% di quello che un tempo si sarebbe definito il proletariato veneto è propenso a votare il presidente leghista. È la conferma, al livello massimo, della dissoluzione per l’antica base della sinistra, segnatamente quella comunista. Sì: in Veneto, negli anni Cinquanta e Sessanta, era estesa la base operaia che votava per la Dc, ma, per decenni, nell’intera nazione il Pci poteva contare su quello che correntemente si definisce zoccolo duro: fabbriche e campi (in questo caso i braccianti). La Lega ha saputo scardinare questi legami storici, che d’altra parte si sono dissolti altresì per i voti ottenuti dal Cav e dalla destra negli stessi settori. In più, Zaia ha aggiunto la propria personale popolarità. Quando Goffredo Bettini invita, in buona sostanza, il Pd a lasciare a Matteo Renzi & C. riformisti, moderati, radical chic, in concreto esorta la propria formazione a riprendere lo spazio perduto. Gli elettori delle fasce più deboli hanno abbandonato la sinistra, divenuta ricettacolo dell’intellettualismo moralistico che s’illude di trionfare con l’esprimere antisalvinismo (prima: antiberlusconismo) e antifascismo di maniera visto che il partito fascista in Italia prende meno dell’1%’ .

(fonte ItaliaOggi.it)

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia